Non è raro che nella penisola in cui viviamo giulivi, terra generosa di poeti, santi, navigatori e geni baciati dal dono dell’onniscienza, qualcuno di questi ultimi partorisca così, come se niente fosse, un’idea tanto meravigliosa da fare invidia ad un calvo.
I rifiuti – monnezza, rumenta, rusco, ruera, scovacis e mille altre versioni a seconda dell’etnia – paiono essere un catalizzatore straordinario per gl’italici cervelli. La loro cottura, la loro sempre magica trasformazione alchemica in qualcosa di ammirevole, la loro sparizione costituiscono il nostro orgoglio.
Uno dei prodigi, peraltro benedetto da quell’ente insostituibile e benemerito che è l’ARPA, è mescolare le ceneri da “termovalorizzatore” (cara Wanna, ci manchi tanto…) con gli asfalti e un altro, mi pare ben più praticato, è quello di mescolarlo al cemento. Del resto, ai materiali da costruzione si può aggiungere un po’ di tutto come insegna, ad esempio, il miracolo di San Giuliano di Puglia quando in un colpo solo 27 persone tra cui molti bambini andarono in Paradiso grazie al crollo della scuola, fatta, appunto, con prodotti innovativi.
Dal punto di vista biecamente tecnico, le ceneri dei rifiuti paiono proprio non voler migliorare la qualità del cemento né dal punto di vista della sua struttura né da quello sanitario. Però, si sa, le aziende devono lavorare, altrimenti non c’è sviluppo. Così i cementifici si sono rimboccati le maniche e danno un bell’aiuto ai “termovalorizzatori” alleviando una fetta del loro gravoso lavoro. In cambio arriva un po’ di più che meritato denaro.
Naturalmente noi tutti dobbiamo essere comprensivi e ragionevoli: se le nostre case hanno la robustezza di quelle dei Tre Porcellini e, magari, la salubrità di una camera a gas, dobbiamo farcene una ragione perché siamo tutti uomini del XXI secolo e il progresso richiede spirito di adattamento.
C’è, però, chi rema contro, e chi poteva essere se non una farmacista, membro com’è di una categoria arretrata e dispettosa?
Succede che a Roncade, frazioncina sulla riva sinistra del fiume Sile, la dottoressa Elisabetta Merloni, appunto farmacista locale, si fa costruire una casetta e il costruttore usa un magrone (così si chiama il calcestruzzo particolare) modernissimo, vale a dire con una ricetta che prevede tante immondizie (scoasse nella lingua locale.) Vuole il caso che quei muri proprio non ne vogliano sapere di stare su e così, magari frettolosamente perché si poteva avere pazienza e aspettare il crollo naturale, la casa fu abbattuta.
La dottoressa, in spregio alla modernità, portò il suo caso in tribunale con tanto di perizie (cinque tra una parte e l’altra), e da qui risultò che la Sunnominata sarebbe stata chiamata ad abitare tra rifiuti, metalli pesanti e diossine se non avesse provveduto a radere al suolo quella che doveva essere casa sua.
L’esperto nominato dalla Procura della Repubblica ha detto “Vabbè: datele mezzo milione di Euro e facciamola finita qui.” Ma la dottoressa di Roncade pare non ci senta da quell’orecchio e pretende di più. Insomma, siamo di fronte ad un caso di palese oscurantismo.
Dopo questo colpo basso, speriamo che i cementifici non si facciano intimidire dall’affronto subito e continuino imperterriti nella loro marcia verso il progresso che ci porterà – confidiamo – ad abitare tutti in modernissime discariche con il brivido del botto.
ma guarda un po’ …
… la mente umana che riesce a fare per complicarsi l’esistenza!!!
http://rsaonline.arpa.piemonte.it/rsa2009/rapporto_2009/index898e.html?option=com_content&view=article&id=166&Itemid=249
sembra la fabbrica del lavoro!!!
La spagnola?[quote name=”Edi Mattioli”]… la mente umana che riesce a fare per complicarsi l’esistenza!!!http://rsaonline.arpa.piemonte.it/rsa2009/rapporto_2009/index898e.html?option=com_content&view=article&id=166&Itemid=249sembra la fabbrica del lavoro!!![/quote] Certo che la varie ARPA sparse per il paese fanno più danni della spagnola! RISPOSTA Non ho la sfortuna di conoscere i due geni autori del testo.Per la legge del contrappasso credo che Dante li avrebbe collocati in un girone con le casette fatte d’immondizia cotta. Mancando il Sommo Poeta e non essendo certi dell’Aldilà, credo che a noi mortali non resti altro che liberarci senza por tempo in mezzo di questo ente che non aggettivo per mancanza di vocabolario adeguato. Ad… Leggi il resto »
polveri da inceneritore e da LUFTDahttp://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=12443dal minuto 80 circaun grande esperto di rifiuti e nanopatologie propone di compattare ad alta pressione le polveri raccolte dal “magico Luft” per farne sassi inerti, blocchi da cui non si stacca piu’ niente!!! A quanto sembra l’operazione si effettua sulle polveri tout court, sebbene sempre a parere dell’esperto tali polveri contengano micro e nanopolveri molto tossiche. Nel seguito l’esperto propone di usare tali sassi come ghiaia sintetica, analogamente a quanto si fa nel centro riciclo Vedelago. Mi sembra che rispetto a Vedelago la proposta dell’esperto sia meno valida in quanto i rifiuti che arrivano… Leggi il resto »
piove … inceneritore ladro!!![i]… il miracolo di San Giuliano di Puglia quando in un colpo solo 27 persone tra cui molti bambini andarono in Paradiso grazie al crollo della scuola, fatta, appunto, con prodotti innovativi…[/i]la scuola di S. Giuliano e’ crollata a causa di una sopraelevazione scriteriata che non teneva conto del carico non computato in fase di costruzione e quindi non sopportato dalle strutture originali. [i]… costruttore usa un magrone (così si chiama il calcestruzzo particolare) modernissimo, vale a dire con una ricetta che prevede tante immondizie …[/i]il magrone e’ un calcestruzzo povero di legante (cemento) e granulometria degli… Leggi il resto »