Innanzi tutto si parla di valutazione parziale perché per danni di particolare importanza quali quelli genetici e neuro comportamentali, una causa-effetto è molto difficile da determinare per il numero estremamente elevato di agenti chimici responsabili e la loro possibile interferenza nel provocare una patologia.
Rabl, Spadaro e Zougnaib, ricercatori della famosa Ecole des Mines di Parigi, hanno recentemente pubblicato sulla nota rivista internazionale Waste Management & Research un articolo dal titolo “Environmental impacts and costs of solid waste: a comparison of landfill and incineration”.
Lo studio, effettuato da autori di particolare rilievo ed esperienza, ha cercato di determinare i costi per la società, in termini economici, per tonnellata di rifiuti smaltiti attraverso sia il loro incenerimento che lo smaltimento in discarica.
Gli autori per la loro valutazione del danno hanno utilizzato tutta l’esperienza racchiusa nei risultati del progetto ExterneE della Commissione Europea.
Negli ultimi 20 anni c’è stato un notevole progresso nell’analisi dei costi per i danni ambientali ed alla salute provocati dalle emissioni di inquinanti causata, in particolare, dalla produzione di energia.
Il progetto della Commissione Europea ExterneE European Research Network ha coinvolto 50 centri di ricerca in oltre 20 paesi e, attraverso studi di particolare rilievo scientifico quali lo “European Environment and Health Strategy”, lo “Environmental Technologies Action Plan” ed il “Clean Air for Europe” (CAFÉ) programme, ha prodotto una metodologia che è diventata il metodo di riferimento per la valutazione del danno da inquinamento.
Nello studio gli autori francesi hanno rilevato che, se si escludono le spese per la produzione di gas serra quali la CO2 (ExternE 19 € per tonnellata di gas), la CH4 e gli N2O, oltre il 95 % dei costi esterni è causato da danni alla salute, in particolare dalla mortalità. La morbilità, soprattutto la bronchite cronica, l’asma bronchiale, i giorni di lavoro persi, i ricoveri ospedalieri ecc., rappresentano circa un terzo dei costi del danno da polveri PM10, NOx ed SO2.
Secondo i risultati della ricercaLA COMBUSTIONE DI UNA TONNELLATA DI RIFIUTI, IN TERMINI DI DANNI ALLA SALUTE ED ALL’AMBIENTE, ARRIVA A COSTARE 21.2 euro.
Questi costi per ogni tonnellata di rifiuti bruciati possono scendere paradossalmente fino a 4.5 euro se compensati con il recupero di energia, calore e materiali. Tuttavia, il caro prezzo per la mortalità e la morbilità rimane invariato.
Oltre ai danni dell’effetto serra, l’aumento della CO2, causando l’incremento sia della temperatura che del vapore acqueo, fa salire i livelli dell’ozono terrestre. Quest’ultimo compromette la funzionalità polmonare, irrita le vie respiratorie e sembra essere la chiave dell’aumento delle morti per cause cardiovascolari durante le ondate di calore (Occup Environ Med 2007).
Ad ogni aumento di un grado Celsius di temperatura corrispondono circa 1000 decessi per inquinamento e 20 – 30 nuovi casi di cancro. Il 40 % di queste morti è causata dall’ozono, mentre il resto è probabilmente causato dalle polveri sottili che aumenterebbero in seguito alla capacità della CO2 di aumentarne la stabilità, l’umidità ed i feedback biogenici (Geophysical Research Letters, 2008).
L’INCENERIMENTO ANNUO DI 400.000 TONNELLATE DI RIFIUTI POTREBBE COMPORTARE UNA SPESA PER I DANNI ALLA SALUTE ED ALL’AMBIENTE DI OLTRE 8.000.000 DI EURO. DOPO 20 ANNI DI ATTIVITÀ, I COSTI POTREBBERO ESSERE PARI A 160.000.000 DI EURO.
L0 SMALTIMENTO DI UNA TONNELLATA DI RIFIUTI IN DISCARICA, IN TERMINI DI DANNI ALLA SALUTE ED ALL’AMBIENTE, ARRIVA A COSTARE 12.8 EURO.
Adesso che, anche se in modo parziale, si può scientificamente valutare il danno causato dalla combustione dei rifiuti, a fronte di valide alternative che non provocano impatti sanitari ma che, anzi, possono creare numerosi, nuovi posti di lavoro, la popolazione deve iniziare ad intraprendere percorsi legali aventi come scopo sia la richiesta di risarcimento che l’obbligo per tutti i comuni italiani di intraprendere un percorso virtuoso della gestione dei rifiuti.
Dr. Giovanni Ghirga
Portavoce del Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)
Waste Management & Research, Vol. 26, No. 2, 147-162 (2008) DOI: 10.1177/0734242X07080755
Environmental impacts and costs of solid waste: a comparison of landfill and incineration
Ari Rabl
Ecole des Mines, 60 boul. St.-Michel, 75272 Paris 06, France,
Joseph V. Spadaro
Ecole des Mines, 60 boul. St.-Michel, 75272 Paris 06, France
Assaad Zoughaib
Ecole des Mines, 60 boul. St.-Michel, 75272 Paris 06, France
The methodology for evaluating the impacts and damage costs (`external costs’) due to pollution from waste treatment is described and the results are presented, based on the ExternE project series of the European Commission. The damage costs of landfill and incineration of municipal solid waste are compared, with due account for energy and materials recovery, as well as possible differences in transport distance. We have not been able to quantify the total damage costs of leachates because of the complexity of the environmental pathways and of the long time horizon of some persistent pollutants, but we consider an extreme scenario to show that they are not worth worrying about in the sense that reducing the pollutants in leachates beyond current regulations would bring negligible benefit in comparison with the abatement of other sources of the same pollutants. The damage costs due to the construction of the waste treatment facility are negligible. The damage costs of waste transport, which are illustrated by an arbitrary choice of a 100 km round trip by a 16 tonne truck, are also negligible. The benefitsof materials recovery make a small contribution to the total damage cost. The only significant contributions come from direct emissions (of the landfill or incinerator) and from avoided emissions due to energy recovery (from an incinerator). Damage costs for incineration range from about 4 to 21 tonnewaste—1, and they are extremely dependent on the assumed scenario for energy recovery. For landfill the cost ranges from about 10 to 13 tonnewaste—1 ; it is dominated by greenhouse gas emissions because only a fraction of the CH4 can be captured (here assumed to be 70%). Amenity costs (odour, visual impact, noise) are highly site-specific and we only cite results from a literature survey which indicates that such costs could make a significant contribution, very roughly on the order of 1 tonnewaste —1.