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La morte nell’acciaieria di Torino

La vicenda delle tragiche morti nell’acciaieria mi induce a riflettere su come viene tutelata la sicurezza sui luoghi di lavoro nelle nazioni progredite, come la nostra, che hanno una normativa di prevenzione molto dettagliata.I protagonisti della sicurezza sono fondamentalmente tre:Il datore di lavoro, che deve applicare tutte le misure previste dalla legge.I servizi di prevenzione dell’ASL, che devono periodicamente verificare la corretta applicazione della normativa nelle aziende.I lavoratori, che devono operare con attenzione, utilizzando i mezzi di prevenzione (individuali e collettivi) e segnalando a chi di dovere eventuali carenze, direttamente o tramite le loro organizzazioni.Quando uno (o più) di questi tre elementi non fa il suo dovere, la sicurezza viene meno.Ma analizziamo cosa dicono i mezzi di informazione. Su La Stampa di ieri il datore di lavoro ha dichiarato che l’acciaieria era a norma. Una tale affermazione può sorprendere, ma mi ha stupito di più un servizio del telegiornale regionale che faceva vedere i tecnici dell’ASL che entravano nello stabilimento.Il servizio di prevenzione dell’ASL, secondo il mio parere di medico del lavoro con trent’anni di esperienza, avrebbe dovuto controllare periodicamente lo stabilimento e, fino a prova contraria, dovrebbe essere considerato responsabile, per quanto di sua competenza, della mancata verifica dell’applicazione della legge che tutela i lavoratori.In questo caso mi sembra di poter ravvisare almeno una incompatibilità di ruoli.In un caso di avvelenamento in un luogo di ristorazione, chiedereste all’oste o al cuoco di fare le verifiche su quanto è stato cucinato?Alcuni lavoratori hanno contestato i sindacati, io ho raccolto alcune informazioni, mi sono fatto un’idea precisa di cosa può essere successo e non vorrei che alla fine si parlasse di tragica fatalità, o peggio, di errore dei lavoratori, come è successo in alcuni incidenti ferroviari.Io propongo una medaglia per questi lavoratori.