Il peggior segnale del vertice G8 è la calma serafica e i tempi dilatati sul contenimento dei gas-serra, senza nessun impegno vincolante, che colloca la “politica” a difesa degli inquinatori. Politica che di fatto non considera l’urgente allarme degli scienziati che invece dovrebbero avere l’ultima parola sull’argomento se la politica non fosse chiusa nei vari “Palazzi” e volesse ascoltare la voce dei giovani e degli oppositori,invece di chiudersi in località blindate, avrebbe dovuto scegliere un sito da cui osservare la manifestazione dei contrari e aprire il G8 dopo avere ben ascoltato mi fa schiumare di rabbia sentire che bisogna adottare serie politiche sulla deforestazione, senza deliberare d’urgenza, senza se e senza ma, il divieto immediato di importazione di legname da parte dei paesi del G8, che ne importano più del 90% (con in testa il Giappone) e sono i diretti responsabili della distruzione dell’ecosistema terrestre il mio fegato si contorce e duole nel sentire che la più alta autorità morale della terra, per bocca di Benedetto XVI, elemosina al G8 denaro per i poveri, facendo finta di non sapere che il denaro prestato dall’Occidente ai paesi poveri, tramite Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, strangola questi paesi che lo devono restituire, e, dove ciò non è possibile, interi pezzi di economia vengono venduti per pochi soldi a compagnie multinazionali occidentali,con concessioni minerarie, petrolifere, permessi di deforestazione, diritti di pesca, compagnie elettriche e telefoniche che vengono privatizzate e quanto altro può dare profitto.
Un esempio eclatante che dimostra anche ai ciechi questa elementare verità, ma solo il Papa non se ne accorge, è la situazione in Nigeria, il paese più popolato dell’Africa con 120 milioni di abitanti, ex colonia britannica, ottavo produttore al mondo di petrolio, la cui produzione è controllata totalmente da multinazionali straniere: ENI, Shell, Mobil, Chevron.
Il feroce e cinico meccanismo che consegna materie prime e profitti all’Occidente è questo, e si chiama corruzione. Storicamente la Gran Bretagna ha finanziato dittature militari (fino al 1993),addestrando l’esercito e fornendo armi,arricchendo sottobanco questi dittatori insieme alle loro famiglie in cambio di concessioni petrolifere a basso costo. Di recente sono gli Usa ad avere rapporti con la nuova “democrazia”e sono impegnati a modernizzare l’esercito. Risultato di questa politica è che la Nigeria è tra i venti paesi più poveri del mondo, 40% di analfabeti, mortalità infantile 74,9 per mille, speranza di vita 51 anni. Il paese è grottescamente senza benzina, perché è senza impianti di raffinazione, e deve importarla a caro prezzo dalle stesse multinazionali che gli rubano il petrolio. E, se poi volete capire dove nasce il terrorismo, perché e per colpa di chi, i gruppi armati che oggi operano in Nigeria vogliono che le compagnie petrolifere se ne vadano,e non è difficile capire chi sono i veri criminali responsabili della situazione.
In questo scenario ricordo (nel 1994) la strage degli Ogoni e l’esecuzione del Nobel per la pace Ken Saro Wiwa, per essersi opposti alla Shell da cui pretendevano risarcimenti per aver distrutto il loro territorio, per decisione del generale Abache, dittatore al soldo della Shell.
Ma i preti queste evidenti verità non le vogliono vedere, sono complici e di etica e morale non si parla quando le colpe sono dei cristiani ricchi. Una brutta cosa è anche il fatto che non si sia visto il peso dell’Europa. Italia, Francia e Germania sono andate in ordine sparso, mentre è urgentissimo che sulla materia ambientale l’Europa parli e deliberi con una voce sola con decisioni a maggioranza semplice come in ogni democrazia.