Quanto costa una risposta?

Ormai mi è chiaro: io vivo in un tormentone del tipo di quelli che tanto piacevano nell’avanspettacolo dell’immediato dopoguerra.

A dispetto di tutto quanto, con i toni e le retoriche più differenti, cerco di trasmettere, continuo a ricevere messaggi quotidiani (domeniche e feste comandate comprese) con richieste d’informazione. C’è addirittura chi, per agevolarmi, le questioni le numera (in una delle mail di oggi erano dieci). Nulla importa se a quelle domande ho risposto fino a crollare esausto, se l’ho fatto con messaggi personali, con articoli, con post, con libri, con trasmissioni radio o TV. Se lo ripeto da anni. Il popolo non legge. Il popolo non ascolta. Il popolo si alza la mattina, gli ronza in testa una domanda, magari una sfilza di domande, e me le spedisce “in attesa di cortese risposta.”

“Come faccio ad evitare di vaccinare il pargolo?”

“Che cosa devo dire al dottore che vuole vaccinare mio figlio per (segue elenco che pare il risultato di un corposo sorteggio dall’enciclopedia medica per le famiglie)?”

“Quali sono i medici che mi possono fare un certificato per non vaccinare il bambino?”

“Quali vaccinazioni mi consiglia di fare?”

“Se mio figlio ha avuto il morbillo, quante vaccinazioni per quella malattia devo fargli per rafforzarlo?”

“Faccio bene a vaccinare mio figlio solo per il tetano?”

“Quanto argento colloidale posso ingurgitare ogni giorno?”

“In che pentole devo cucinare?”

Potrei continuare per parecchio, ma non mi va.

Che io non sia l’ufficio informazioni mi pare cosa comprensibile per chiunque sia disposto a concentrarsi un attimo. Ora, se non altro per alleggerire la mia casella di posta, vediamo un po’ se questo funziona. Se volete risposta, ad ogni domanda allegate un bonifico da Euro 100 (cento). Se, ad esempio, le domande sono 3 (tre), il bonifico sarà di Euro 300 (trecento). In mancanza del dovuto importo, non ci sarà nemmeno la lettura del messaggio.

Lo faccio non per denaro ma per motivi di sopravvivenza, certo che nessuno farà più domande.