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5 per mille? Ma mi faccia il piacere!

Di 25 Novembre 2010 4 commenti

Con toni scandalizzati Il Fatto Quotidiano, il giornale che censura democraticamente le notizie, rende pubblico come lo Stato si sia fregato i tre quarti dei quattrini che il popol bue ha versato nella casellina del 5 per mille mettendosi la coscienza in pace e andandosene a guardare il Grande Fratello con il cuore gonfio di riconoscenza e ammirazione per se stesso (http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/23/dopo-averci-raccontato-per-anni-che-loro-%E2%80%93-al/78317/). Il 5 per mille non costa nulla al contribuente, ma donarlo riempie di soddisfazione.

Personalmente non ci trovo nulla di scandaloso nella mano lunga dello Stato,

se lo scandalo è valutato sul costume, visto che è il costume che fa la morale (etimologicamente da mos, moris, uguale proprio costume.) Oggi proclamare pubblicamente una cosa e poi infischiarsi di ciò che si era promesso per gabbare chi c’è cascato è del tutto cosa normale e, anzi, accettata con gli applausi, almeno da una certa fetta di connazionali. Basterebbe dare un’occhiata alle imprese del ragionier Giuseppe Grillo e della sua compagnuccia Marina Bortolani quando infinocchiarono migliaia di cretinotti, me in primis, con la favoletta del microscopio per i dottori Gatti e Montanari. Io fui spremuto come un  limone, il popolo credulone sacrificò qualche Euro a cranio e, nel breve volgere di un anno, ecco il microscopio. 378.000 Euro e anche qualcosa di più, quel quid poi partito per altri lidi.

Fatta la festa, gabbato lo santo. A donatori distratti, Grillo e socia impacchettano l’aggeggio e lo “donano” (virgolette) ad un ateneo che brilla per la sua assenza nelle classifiche di valore dove si è certi che non farà mai ciò che era stato raccontato ai poveri illusi che avevano messo il loro soldino. Per sicurezza, l’aggeggio non è mai stato usato nemmeno per guardare le emorroidi dei cammelli come, con battutona da sganasciarsi, gridava il comico ragioniere per la delizia del suo seguito.

Di tutto questo Il Fatto Quotidiano non ha mai dato notizia. La cosa fa ribrezzo? E con ciò?

Perché, allora, attaccare il nostro Tremonti che, per chiudere le falle di una nazione che una finge di tappare e cento altre ne apre, scassina la cassettina delle elemosine? Dopotutto, guardiamoci negli occhi: dove sarebbe finito quel denaro? Per prima cosa, per almeno tre anni prassi vuole che lo Stato se lo tenga e con quel denaro si tenga pure gl’interessi relativi. E poi, quando finalmente quel denaro arriva, dove va? Il beneficiario top pare sia l’Università di Bologna. Cercatela nelle classifiche mondiali e non la troverete, così come non troverete nessuna università di questa buffa penisola.

In tempi non sospetti il ragionier Grillo strillava che i soldi non vanno dati alla cieca, allo Stato o a Telethon e simili: vanno messi in mano ai ricercatori. E mi guardava, forse dentro di sé scompisciandosi dalle risate.

Per un paio d’anni anche la nostra associazione Ricerca è Vita fu iscritta all’elenco di chi poteva ricevere quella beneficienza, ma non arrivò mai un centesimo. Of course. Ora, poi, non c’è nemmeno il rischio che qualche soldo arrivi, state il fatto che un omicida/suicida di cui non sono riuscito ad avere il nome ha pensato bene di far togliere lo status di onlus all’associazione. Come ha fatto? Semplice: ha mandato una denuncia all’Agenzia delle Entrate asserendo che con quella onlus si finanziava la ricerca, cosa tanto comune quanto vietata dalla legge. Che questo fosse del tutto falso, non importa: l’importante era bloccarci e il personaggio ce l’ha fatta perché l’Agenzia delle Entrate, invece di mandare a quel paese un personaggio che si prende gioco delle istituzioni, c’è cascata. Per fare ricerca occorrono i locali, il personale e le apparecchiature e Ricerca e Vita non aveva nulla di tutto ciò? Ah, davvero? Ne discuteremo ad aprile. Intanto, l’associazione Ricerca e Vita che si proponeva di rendere pubblici i risultati delle ricerche di nanopatologia è mummificata. I soliti noti si fregano le mani.

Dunque, basta con le ipocrisie: se un fatto fa schifo, fa schifo chiunque lo commetta. Lo si denunci chiaramente o, altrimenti, si continui con la censura. Ma, almeno, sia una censura democratica dove la connivenza è uguale per tutti.

4 Commenti
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sofiaastori
14 anni fa

Vi stimo entrambi.Caro dott. MOntanari,mi dispiace che lei, ancora una volta, si scagli contro Beppe Grillo.Mi dispiace che pensi che abbia agito, sin dall’inizio, con lo scopo di imbrogliarla. Come sono convinta che lei e la sua signora siate persone serissime e motivate da una sincera passione per la ricerca, così credo che Beppe si batta per un ideale e non per aumentare le entrate. Sono certa che il suo non era un losco progetto disegnato dall’inizio ma qualcosa è successo, qualcosa che gli ha fatto cambiare opinione in modo così netto da troncare i rapporti senza possibilità di confronto.… Leggi il resto »

Fabbri A.
14 anni fa

Per SOFIA
Io ci sono, come già detto ho pronto un centone sulla mia scrivania e aspetto di mandarlo appena si parte con la raccolta fondi per un nuovo microscopio. Di più e altro non posso fare.

giesse059
14 anni fa

La stima va meritata
[quote]Vi stimo entrambi. — Sofia Astori [/quote]
In presenza dell’ipocrisia e del cerchiobottismo del beppe (ormai ben acclarato in tanti comportamenti, se li si osserva senza paraocchi), la sua affermazione – cara signora o signorina – nega l’esigenza di fare delle scelte fra le persone che si comportano bene e quelle che si comportano male senza che nemmeno sentano il bisogno di tentare una difesa.
La stima va meritata, nella vita. E questo vale per tutti, beppe compreso.

sofiaastori
14 anni fa

va bene…
…caro Gilberto; dunque, che fa? mi dà una mano? =)