Cara Mamma,
Oggi, se non ti avessero ammazzata, sarebbero 97. Tanti. Forse, realisticamente, non ci saresti arrivata anche se ti avessero lasciata al mondo, pur se, prima della malattia e di tutto quanto ne è seguito, stavi benissimo.
L’hai sempre fatto: senza parlare se non sommessamente, con una modestia imbarazzante, davi l’esempio e io, un po’ come l’oca Martina, quella di Lorenz, ho avuto l’imprinting e quell’imprinting mi ha ridotto come sono ridotto oggi.
Quando per quarant’anni hai portato avanti la microfarmacia in un grappoletto di quattro case di una specie di Far West, la gente veniva per raccontarti i suoi guai, per avere il consiglio della mamma, per piangere e per farsi abbracciare. Ti raccontava segreti da confessionale che tu, come San Giovanni Nepomuceno, non hai mai rivelato a nessuno. E quando ti chiedevano consigli sulla loro salute, tu ti prodigavi per convincerli a non prendere medicine. Non eri solo fuori del tempo: eri fuori e basta. Il tuo premio sono state le lacrime di chi veniva ad appendersi al tuo collo quando hai chiuso la farmacia lasciandola a un altro. Non a me. Io il farmacista non lo volevo fare, non l’ho mai fatto e tu hai capito senza bisogno di parlarci.
Sempre senza parlare, mi hai insegnato ad esprimermi solo su ciò che conosco. In silenzio mi hai insegnato che l’onestà non ha aggettivi né limiti né scappatoie. Mi hai insegnato che le responsabilità non si scaricano sugli altri. Mi hai insegnato a perdonare in silenzio e io ti ho visto più di una volta trattare da amico chi ti aveva fatto del male. Mi hai insegnato che non c’è niente che stia prima della coscienza e quello che tu hai fatto, ventenne, rischiando a più riprese la pelle senza mai raccontarlo a nessuno, nemmeno a me se non di sfuggita, una sola volta, e senza particolari, mi è restato indelebile nelle cellule.
Hai rischiato la pelle e hai creduto di avere vinto. Credevi che la libertà fosse un diritto universale, così la salute, così la dignità. Se non ti avessero ammazzato, oggi vedresti che non è così. I diritti sulla carta restano. Il loro rispetto no. Vedresti che mascalzoni ignoranti occupano posti di comando, cattedre, pulpiti di sedicente informazione. Vedresti che quella corruzione che tanto ti faceva male oggi è moltiplicata per mille. Vedresti che una manica di farabutti si è impadronita del mondo con il consenso di chi è stato reso schiavo. Sentiresti delle vere e proprie macchiette trasformate artificialmente in luminari che sparano scempiaggini tali da lasciarti allibita.
L’ignoranza e la spocchia della medicina ti hanno ucciso. Ricorderai che io non ero d’accordo con quell’approccio, ma tu non volevi scontentare il tuo medico. Io avrei capito, lui, invece… Voluntas aegroti: la volontà del malato. E così sei morta male. Ma forse sei morta in tempo per non vedere qualcosa che ti avrebbe sconvolta, qualcosa che stride con la tua a volte sorprendente cultura, una cultura che, umile fino all’eccesso, non hai mai avuto la tentazione di sfoggiare a differenza dei saccenti che tanto successo riscuotono.
Mi hai insegnato tante cose. Mi hai rovinato.
Oggi non posso nemmeno venire a trovarti al cimitero, davanti alla lastra di marmo da cui mi guardi, in quella fotografia, con il tuo sorriso malinconico cosciente che per tuo figlio non ci sarà un bel futuro. Mi è proibito portarti un fiore. Ma io ti porto sempre con me.
Buon compleanno, Mamma.
Stefano
https://www.youtube.com/watch?v=bVSS7UF3mbc
Bellissima… letta lentamente ogni parola con il cuore… :'(
Caro Dottore… Mi scuso in anticipo se l’intervento le sembrerà troppo personale, ma questa volta non riesco a trattenermi… Il successo più strabiliante di questo sistema (oltre ai molti già noti) è forse quello di averci convinti tutti (io in primis fino a pochissimo tempo fa) che siamo solo materia. In realtà, l’unica spiegazione appagante che mi riesco a dare della follia che stiamo vivendo è che le difficoltà con cui dobbiamo confrontarci devono essere proporzionali al nostro grado di addormentamento spirituale.. Come se qualcuno da lassù volesse a tutti i costi che ci svegliassimo prima che sia troppo tardi…… Leggi il resto »