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Volkswagen: l’acqua calda della truffa

Di 22 Settembre 2015 7 commenti

Da noi non sarebbe mai accaduto un fatto del genere. O, meglio, sarebbe accaduto ma non ce ne sarebbe mai stata percezione. Al massimo un “e con ciò?”

Il fatto in due parole: in California ci si accorge che

i motori Diesel da 2 litri di Golf, Jetta, Passat, Maggiolino e Audi A3, automobili del gruppo Volkswagen, emettono inquinanti in quantità decisamente superiore a quanto indicato dal costruttore. Il trucco sta in un software messo a punto da un furbetto teutonico che si accorge quando il motore viene collegato agli strumenti di controllo e da quel momento, fino a collegamento terminato, tarocca i dati. Ecco che tutto rientra burocraticamente nei parametri “normali”, cioè i veleni che comunque escono risultano obbligatoriamente tollerati dagli organismi umani, organismi che, ligi al dovere, si conformano ai dettami della legge accantonando le fastidiose esigenze biologiche. Insomma, schiattate pure, ma sappiate che lo fate a norma di legge.

 

Cari furbetti tedeschi, avete semplicemente scoperto l’acqua calda della truffa. Di giochetti con i computer noi italiani siamo maestri. Forse voi non lo ricordate o non lo avete mai saputo, ma, tanto per fare un esempio, noi abbiamo taroccato per anni i dati sulle diossine partorite dall’inceneritore della Versilia, inceneritore che contribuisce fattivamente all’abbronzatura dei bagnanti. Degli altri inceneritori non saprei dire perché da noi quei monumenti all’idiozia e alla corruzione sono equiparati a postazioni militari come volle Romano Prodi e come accettò con entusiasmo Silvio Berlusconi con i due per una volta affratellati. Dunque, è tutto segreto, ma il sospetto non può non esserci. E, computer o no, noi facciamo finta di niente, pur essendo i dati nelle mani della magistratura, a proposito di quei buffi aggeggi chiamati filtri antiparticolato. Che dire, poi, dei vaccini pieni di porcherie e dell’atteggiamento delle cosiddette autorità di cosiddetto controllo? Insomma, cari concorrenti mangiatori di crauti (di cui io sono ghiotto), al massimo voi siete secondi.

A dimostrazione di come il vecchio detto “tutto il mondo è paese” sia ineccepibile, basta vedere le reazioni dei capoccioni Volkswagen secondo cui il problema non sta nel fatto che quelle emissioni contribuiscono ad avvelenare la gente (cancri, malformazioni fetali, malattie neuroendocrine, malattie cardiovascolari…) ma nella perdita di fiducia da parte dei clienti i quali, detto fra parentesi, metteranno augurabilmente in pista una robusta class action come consentito negli Stati Uniti al contrario di quanto accade in questo stivale scalcagnato. Qui i furbetti come voi, terminato il periodo di aggiornamento su come prendere per i fondelli Pantalone, troverebbero di che prosperare ed essere riveriti. Insomma, avete sbagliato geografia.

Ora speriamo che lo stato americano commini davvero i 18 miliardi di dollari di multa agl’imbrogliocelli tedeschi e faccia ritirare tutte le automobili fuorilegge. Se la Volkswagen, dopo la sberla presa sùbito in borsa, ne prenderà un’altra tale da uscirne ridimensionata, il mondo continuerà imperterrito a girare a trottola sul proprio asse. Intanto, magari, diamo un’occhiata a tutte le marche. Vedi mai che anche gli altri…

7 Commenti
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lucsar
9 anni fa

Da profanoMi viene in mente il banale controllo tecnico quando, per il controllo dei fumi, viene collegato un tubo allo scappamento che rileva le emissioni. Ma evidentemente le procedure per i costruttori sono altre e, mi domando il perché?! Forse, bastava quello per rendere inefficace ed inutile l’istallazione di un software. RISPOSTA Esiste un’infinità di controlli possibili, molti dei quali semplicissimi. Questo non solo per i motori da automobile, ma per ogni fonte inquinante. Io mi stupisco sempre quando saltano fuori “scandali” come quelli della Volkswagen perché basterebbe avere la volontà di indagare sulle panzane che ci vengono raccontate dai… Leggi il resto »

Laurentius
9 anni fa

Balle al sapore di CNRRicordo quando circa 5 anni fa il mio prof. di ITEI (Impianti di trattamento degli effluenti inquinanti) ci portò al CNR di Napoli per una lezione sui filtri antiparticolato. Il ricercatore che tenne la lezione dopo circa un’ora riassunse i risultati delle loro ricerche affermando che dai filtri esce solo una modesta quantità di anidride carbonica entro i limiti di legge e nient’altro perché i loro strumenti non rilevavano nient’altro. Io ebbi pietà di lui e non dissi nulla, ma da allora persi definitivamente fiducia in tutti gli enti (CNR e ARPA in primis) che si… Leggi il resto »

Fabbri A.
9 anni fa

La legge è legge solo per i più deboli
E nel frattempo la legge è venuta a casa mia a fare controlli sulla stufetta a gas metano e mi ha perentoriamente obbligato a sostituirla nel giro di un mese pena salatissima multa perchè sforava sui parametri delle emissioni.
Nulla da ridire la legge è legge, ma…. da quel che imparo venendo qui, c’è chi può aggirarla senza pegno pagare, anzi guadagnandoci pure sopra.
Povera Italia, ….anzi povero mondo…. e mi associo a Lorenzo “l’unica vera soluzione è la nostra estinzione”.

RISPOSTA

Ma non si vergogna di avere una “stufetta” a metano?

Fabbri A.
9 anni fa

Il Fatto Quotidiano si è accorto di Lei…Dott.Montanari, anche il Fatto Quotidiano si è accorto di Lei e la chiama “scienziato”:In edicola sul Fatto di oggi 24 settembre, ”ESCLUSIVO – L’ITALIA COME VOLKSWAGEN. I PM: “MAXI-IMBROGLIO SUI FILTRI DIESEL”Con il parere dello scienziato Stefano Montanari sugli effetti per la salute: TUMORI, MALFORMAZIONI, ALLERGIE: TUTTI I RISCHI SANITARI DI QUESTO INQUINAMENTO “NASCOSTO” Qui l’informativa data via web:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/23/in-edicola-sul-fatto-quotidiano-del-24-settembre-italia-come-volkswagen/2063342/ RISPOSTA Non ho idea di che cosa riporti Il Fatto Quotidiano perché io non lo leggo. [correzione: un amico mi ha portato qualche minuto fa una copia del giornale].Certo io non ho concesso alcuna… Leggi il resto »

gbracca
9 anni fa

Gli schei prima di tuttoE’ singolare il fatto che, oltre alle fette di prosciutto sugli occhi degli ultimi anni, le procure si stiano muovendo ipotizzando il reato di “frode in commercio”, infischiandosene bellamente del danno cagionato alla salute e all’ambiente dall’applicazione di queste pratiche scorrette sotto ogni punto di vista.Siamo sempre lì, di fronte agli “schei” (leggasi soldi) [url=https://www.youtube.com/watch?v=iN-BJhAx7jg]se ci saranno dei morti… li seppelliremo![/url] Qui un video di ormai 6 anni fa, in cui il dott. Montanari spiega un po’ di cosette sui famigerati filtri FAP:[url]https://www.youtube.com/watch?v=aE-cS6VqNgw[/url] RISPOSTA Oggi potrei dire molto di più ma mi sono stancato. Io dico… Leggi il resto »

Enrica
9 anni fa

Rischio che i produttori di vaccini non corronoC’è da dire comunque che quello che è capitato alla Volkswagen è un rischio che i produttori di vaccini non corrono, visto che questi signori possono mettere nei loro prodotti metalli di dimensione nanometrica, formaldeide, alluminio, mercurio, antibiotici, conservanti, stabilizzanti, adiuvanti, solventi, gomme, proteine, addirittura globuli rossi di origine umana o animale, parti di DNA e elementi geneticamente modificati, in questo campo parametri da rispettare non ce ne sono e nei corpi dei neonati e dei bambini si può iniettare ciò che si vuole. La formaldeide, ad esempio è stata tolta anche dagli… Leggi il resto »

lucsar
9 anni fa

Se la suonano e cantano“le prove su consumi ed emissioni saranno svolte in condizioni più aderenti alla realtà.” No comment!(http://www.repubblica.it/economia/2015/09/25/news/caso_vw_ora_le_ibride_sono_a_rischio-123637832/?ref=HREA-1) RISPOSTA Un paio di giorni fa, andando da Modena a Pesaro per usare a dispetto di Grillo il microscopio che Grillo ci sottrasse, ascoltavo la radio. Un tale, uno dei nostri ministri che nessuno si è mai sognato di eleggere, diceva all’intervistatore che non erano previsti controlli su marche diverse da Volkswagen e Audi perché non c’era sentore che altre case costruttrici avessero imbrogliato. Impossibile non domandarsi se la settimana scorsa c’era qualcuno in Italia che sospettasse di Volkswagen. Oggi,… Leggi il resto »