Egr. dott. Fini,
Un amico mi ha mandato il testo di un Suo articolo (http://www.massimofini.it/articoli/vaccinarsi-e-bene-ma-senza-isterismi) chiedendomi un commento.
Come di regola accade quando chi si esprime non è un addetto ai lavori, anche nel Suo caso ci si trova al cospetto di un guazzabuglio in cui c’è un po’ di tutto.
Il Suo sforzo di apparire equanime ed equilibrato è evidente, ma non si offenda se Le dico che altrettanto evidente è la Sua totale incompetenza in materia. Il solo inserire il cancro tra le malattie infettive sarebbe motivo più che sufficiente per abbandonare la lettura già a quella riga.
Io capisco che Lei, come chiunque non abbia mai avuto modo di occuparsi della materia in prima persona, possa prestare credito a convinzioni diffuse, ma la scienza non funziona così. Il consensus gentium non è contemplato e chi pretende credibilità ha l’obbligo di presentarsi con prove SUE. Inoltre, non resti deluso se Le dico che non c’è nulla di meno democratico della scienza, dove nulla può essere messo ai voti.
Lungi da me l’intenzione di dibattere sul Suo approccio legale al problema, anche se definire “di buon senso” la decisione dei burocrati emiliano-romagnoli di escludere da un diritto i cittadini che non hanno intenzione di sottoporsi acriticamente ad un atto evidente di arroganza mi pare non deponga a Suo favore, ma, da addetto ai lavori, Le posso assicurare che le Sue convinzioni circa l’effetto dei vaccini sono basate sul nulla più assoluto.
Capisco che informarsi possa essere fastidioso e, magari, almeno su certi argomenti, talmente difficoltoso da diventare una perdita di tempo, ma se Lei dedicasse un po’ del Suo tempo a consultare i dati degli enti di statistica inglese e statunitense che raccolgono i dati sulla mortalità di diverse malattie infettive dal 1900 ad oggi e, dunque, pre- e post-introduzione dei rispettivi vaccini, si accorgerebbe che l’effetto di quei farmaci è stato nullo. Se Lei s’informasse su come funzionano i vaccini e su come, di conseguenza, si dovrebbero mettere in atto le sperimentazioni, si accorgerebbe che siamo molto oltre la farsa. Se Lei avesse i mezzi e la competenza per analizzare i vaccini (io ne ho analizzati 30 tipi a partire dall’inizio del secolo), si accorgerebbe che questi contengono frammenti di carpenteria assortita la cui somministrazione, specie se a neonati, avrebbe di certo suscitato l’interesse degli “scienziati” che tante conoscenze ottennero nei campi di concentramento nazisti. Se, oltre agl’inquinanti, Lei sapesse come sono prodotti i vaccini e che cosa c’è davvero dentro, forse quel “di buon senso” sarebbe diventato altro. Se Lei sapesse che i signori medici non si accertano della possibile immunità già presente nei vaccinandi e piantano aghi a raffica nella maniera più folle, cosa che già avrebbe fatto rabbrividire i medici napoleonici, forse avrebbe scritto altro. Se Lei sapesse che nessun medico si accerta se il suo cliente è “allergico ad uno o più componenti del farmaco” come prescrive la buona pratica medica e come è chiaramente indicato nei bugiardini, forse si sarebbe espresso in tutt’altro modo. Se Lei avesse idea della truffa tanto ingenua quanto di successo che sta alle spalle della cosiddetta “immunità di gregge” forse avrebbe utilizzato altrimenti la Sua brillantissima intelligenza. Se Lei sapesse che i vaccini “obbligatori” sono sempre somministrati del tutto abusivamente insieme con vaccini che nulla hanno a che fare con quella obbligatorietà, da laureato in giurisprudenza avrebbe certo trovato qualcosa di totalmente illegale nella pratica. Se Lei sapesse che le informazioni date sui vaccini sono di regola truffaldine, dando a credere che con una vaccinazione nei riguardi di un sierotipo di batterio si è protetti nei riguardi della malattia, non importa da che sierotipo arrivi e nemmeno da quali e quante altre origini possa provenire, certo qualche domanda se la sarebbe posta. Se Lei avesse incontrato i danneggiati da vaccini abbandonati al loro destino nel silenzio tombale di chi quelle vaccinazioni ha imposto, forse avrebbe sentito qualche pizzico al Suo senso morale. Se Lei avesse dato un’occhiata al documento che si fa sottoscrivere a chi viene obbligato a sottostare alla pratica obbligatoria, forse si sarebbe interrogato a proposito del suo significato.
Potrei continuare a lungo, ma non voglio annoiarLa oltre quanto ho già fatto. Mi limito a permettermi di consigliarLe di esprimersi su argomenti che conosce direttamente, se non altro per evitare figure non proprio invidiabili come quella che ha almeno in parte rimediato scrivendo un pastrocchio di verità e di stravaganze superstiziose. La invito, comunque, ad affiancarmi al microscopio elettronico quando analizzo un vaccino (ne ho proprio uno antinfluenzale sotto mano ora) e, magari, in quell’occasione comincerà ad accorgersi di che cosa ha scritto. Dire la verità al completo è un obbligo morale e credo che il reato di lesa maestà dovrebbe essere lasciato a chi della grottesca protezione che quel costume assicura può grottescamente beneficiare. La salute, comunque, è tutt’altra cosa.
Distintamente,
dott. Stefano Montanari
Un paio di occhiali per Natale?[i]Il solo inserire il cancro tra le malattie infettive sarebbe motivo più che sufficiente per abbandonare la lettura già a quella riga[/i] dottore,Con rispetto parlando, questa l’ha letta proprio solo Lei. Un consiglio: se non già fornito, un articolo da aggiungere alla letterina a Babbo Natale o, per i miscredenti, da ordinare su Amazon: https://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss_2/253-9960012-4842413?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=occhiali Stia bene. RISPOSTA Ha pienamente ragione: ho bisogno di occhiali (in realtà porto potentissime lenti a contatto dal lontano 1968). Legga la frase del dottor Fini “Se io non ho una malattia infettiva, poniamo un tumore, non posso essere obbligato… Leggi il resto »
PUNTI DI VISTACominciamo dalla frase sul tumore. La frase dice letteralmente ciò che sostiene il dott. Montanari, basta leggerla. Mi pare anche però che Fini intendesse dire “Se io ho una malattia non infettiva, poniamo un tumore…” Invece ha scritto “Se io non ho una malattia infettiva, poniamo un tumore…”. La posizione della particella “non” fa assumere alla frase due significati molto diversi. Che Fini volesse in realtà dire ciò che è espresso dalla prima frase lo si deduce dal fatto che nel paragrafo successivo parla delle malattie infettive, in contrapposizione a quelle di cui aveva parlato nel paragrafo precedente,… Leggi il resto »
Vaccini e SaluteIn questi giorni, la provincia di Trieste ha deliberato l’obbligatorietà delle vaccinazioni per i bambini dai 0 ai 6 anni per accedere ai nidi ed alle scuole d’infanzia, ovviamente saranno intransigenti come è giusto che sia quando si tratta di difendere la Salute pubblica. http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/11/28/news/trieste-prima-citta-con-i-vaccini-obbligatori-1.14483916Nella realtà dei fatti bisognerebbe verificare CHI difende COSA, ed il rigore deve essere assoluto, ma dubito che lo si voglia se gli argomenti sono quelli descritti nell’intervista di Simona Gualtiero al Dott.Paolo Minelli Direttore Unita’ Operativa Complessa di Pediatria Ospedale Maggiore, AUSL di Bologna.[url]http://www.ferraraitalia.it/i-vaccini-non-sono-una-opinione-111962.html?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork[/url] RISPOSTA Nessuna sorpresa: siamo nella più perfetta coerenza. A… Leggi il resto »