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Una strada crollata? Ma guarda un po’

Ero in automobile ed ero sintonizzato su Radio RAI1. Si parlava dell’ennesimo manufatto, nell’occasione un tratto di strada statale calabrese, appena costruito, revisionato pochissimi giorni fa, miseramente crollato. Del resto, l’andare e pezzi di ponti, cavalcavia, scuole e costruzioni pubbliche in genere è quasi all’ordine del giorno e non fa più nemmeno notizia.

Con l’impietosa sincerità e il coraggio che è impossibile non riconoscergli, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha detto tranquillamente, seppure nei limiti ristrettissimi dei “tempi radiofonici”, di come si progettano e di come si appaltano quelle opere, di che materiali si usano, di come la ‘Ndrangheta controlli con una minuzia ed un’attenzione che si vorrebbe fosse quella dello Stato ogni minimo particolare.

Da quanto si è appreso, il Codacons ha sporto denuncia. Come finirà, temo possiamo pronosticarlo tutti. Se nella denuncia si menzioni il fatto che da anni i cementi sono mescolati alle ceneri degl’inceneritori e i rifiuti sono correntemente utilizzati come sottofondo stradale non saprei dire. Ciò che posso dire è che materiali di quella fatta costano senza dubbio pochino ma non sono adatti ad essere usati. Magari, si veda https://www.stefanomontanari.net/mentre-la-in-centro-respiro-il-cemento/

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