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Nunc est bibendum

Quando Cleopatra tolse il disturbo facendosi mordere una delle sue, pare, deliziose mammelle da un serpentello velenoso, Orazio scrisse un’ode che iniziava con “Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus” che, tradotto un po’ liberamente, significa che adesso è ora di bere e, finalmente liberi, di ballare.

E noi? Io non so ballare ma credo che imparerei volentieri

se ci fosse chi, magari senza ricorrere alla collaborazione di rettili o ad altri mezzi senza ritorno, togliesse il disturbo.

 

È recentissima la notizia del sequestro della centrale a carbone la cui mastodontica mole allieta da anni e riempie di orgoglioso stupore gli abitanti di Vado Ligure e gli occasionali viandanti. La Magistratura ha avvertito che, vedi mai, da quei camini a righe bianche e rosse usciva da tempo qualcosa verso cui più di un organismo vivente aveva di che arricciare il naso e, allora, si è precipitata a far spegnere l’impianto. Beh, precipitata potrebbe non essere il participio del verbo giusto ma, si sa, le decisioni vanno meditate.

Ora io mi esprimo semplicemente da uomo della strada, senza pretese di scientificità o di competenza legale e senza insistere sul fatto che io di quelle cose, compresa quella di Vado Ligure nello specifico, strillo nel deserto da un po’ di anni. Ed è in questa veste di uomo qualunque che qualche domanda me la pongo e qualche dubbio lo esprimo.

Mi è impossibile non chiedermi come mai il Magistrato abbia impiegato anni a prendere un provvedimento che a me pareva ovvio già tanto tempo fa se le 442 morti messe in bilancio sono avvenute tra il 2000 e il 2007. Giusto per informazione, ora siamo nel 2014 e la domanda è: che cosa è accaduto nei sette anni da allora? Mi pare piuttosto improbabile che non ci siano stati altri morti, soprattutto perché diversi inquinanti sono soggetti a fenomeni di accumulo e, dunque, la situazione oggi dovrebbe essere peggiore di quella del 2007. E i 1.700/2.000 malati finiti in ospedale che vengono dichiarati tra il 2005 e il 2012?

Altra domanda, questa volta un po’ più vicina alle mie competenze, è come abbia fatto il Magistrato a stabilire che quei 442 ex viventi devono la loro sorte alle esalazioni della centrale. A quanto è trapelato si sono valutati i licheni, modesti vegetali che hanno sempre fornito buone indicazioni sullo stato dell’ambiente. Una collaboratrice che dell’argomento fa il suo mestiere a livello d’insegnamento universitario mi dice, però, che questi esserini si stanno adattando alle nostre porcherie e le loro reazioni non sono più quelle di un tempo. Forse valutare i reperti autoptici sarebbe stato più attendibile. O no? Ma questa è cosa che si deve saper fare con competenza. In più bisogna sapere che cosa cercare e come.

Pare, poi, che i signori che gestiscono l’impianto vogliano sapere come mai il Magistrato non si sia mai occupato di considerare le particelle uscite o no dal camino. Certo, anche qui per farlo ci vuole competenza specifica e, soprattutto, bisogna essere coscienti che il tema esiste.

A scanso di equivoci, io non ho idea di chi abbia fatto le perizie, di chi sia il Magistrato e di quali altre circostanze avvolgano la vicenda. In fondo la cosa mi è indifferente e do per scontato che siano tutti bravissimi al di là di ogni dubbio. Mi esprimo, allora, solo in termini generali abbandonando il caso particolare.

Da anni io mi occupo di ambiente e di salute e, forse stranamente visti gli usi e costumi correnti, non lo faccio raccattando informazioni qua e là su Internet o nella convinzione che ciò che rientra nei confini della legge sia necessariamente accettabile per gli organismi. Bizzarro come sono, lavoro sul campo e, per soprammercato, non faccio cose che non so fare. Per esperienza posso tristemente affermare che Internet è un ricettacolo d’idiozie che troppo spesso nascondono le informazioni corrette che pure ci sono, e che, se li si osserva dal punto di vista biologico, per la soverchiante maggioranza i dispositivi di legge, i limiti quantitativi assolutamente in primis, sono cosa mortificante. La loro applicazione, poi, se è possibile, lo è ancora di più.

Il magistrato di turno è quasi sempre perfettamente incompetente quando si tratta di ecologia e salute e, tanto spesso da poter dire quasi sempre, si rivolge a “periti” che ne sanno quanto lui e, di fatto, sono proprio questi somari a pesare in maniera decisiva. Ancora una volta dico questo per deludente esperienza personale. Così i risultati sono ben lontani da ciò che è giustizia e a soffrirne è proprio chi della giustizia dovrebbe usufruire: quel popol bue che viene costantemente ammonito a “fidarsi delle istituzioni”.

Ad aggravare la situazione s’inserisce la farraginosità degli enti preposti alla salvaguardia dell’ambiente e della salute. Ne abbiamo talmente tanti che uno pesta i piedi dell’altro e ciò che ne esce è un’attività che, tradotta in termini cardiologici, è fibrillazione: una condizione in cui i singoli elementi si muovono tutti ma lo fanno in maniera così reciprocamente scoordinata da esitare come sommatoria in uno zero. E, a volte, zero sarebbe già un ottimo risultato, visto che non raramente siamo ben al di sotto di quel livello con indagini non fatte (e qui ci sarebbe materia per le procure), con indagini fatte male (e qui ci sarebbe da scriverci un libro), con bufale come quelle delle centraline, così spesso invocate dagl’ingenui comitati ambientalisti per darsi la classica zappata sui piedi.

A volte c’è anche il lato comico. A Modena, cioè a casa mia, ci godiamo un megainceneritore affamato di rifiuti, e il desiderio ardente (in ogni senso) del gestore è quello di aumentarne ancora lo stomaco da Gargantua. Ma ci sono i pigolii degli ambientalisti locali su cui non esprimo pareri per galateo e, allora, ecco che si mette in pista una ricerca che stabilirà senza ombra di dubbio che ciò che esce dal rogo di schifezze è perfettamente innocuo. Gli scienziati interpellati hanno individuato una ricerca che taglierà la testa al toro, forse l’unica testa ancora da separare dal resto del corpo. Che si fa? Si prendono dei frammenti di unghie dei piedi di un po’ di modenesi e ci si cercano gl’inquinanti. Se non si troveranno, l’inceneritore (termovalorizzatore) sarà santo subito. Peccato che nelle unghie non ci finiscano un bel po’ d’inquinanti, le mie particelle per prime. Ma pure diossine, furani diossino-simili, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici… Credo che un’analisi estesa all’intero piede avrebbe potuto statisticamente rivelare almeno qualche analogia con l’olfattività dei rifiuti. Ma, come accadde per altri progetti di “ricerca”, anche questo ha le conclusioni già scritte a priori.

Tornando a Vado Ligure, sia chiaro: situazioni in qualche modo imparentate ce n’è a migliaia in ogni angolo di ciò che resta di questo miserabile paese, sempre più la diligenza da assaltare e sempre più la diligenza assaltata. E, allora, dobbiamo decidere che cosa fare. Dobbiamo essere coscienti del fatto, però, che così crepiamo tutti male. Qualcuno, beato lui, creperà male ma con la soddisfazione impagabile di farlo con le tasche piene di soldi.

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Enrica
11 anni fa

Periti a gogòA proposito di [i]periti[/i] è di questi giorni la sentenza che dichiara la prevista discarica di Limoncino, sulle colline livornesi, [i]cava verde conforme al piano strutturale del Comune e con un impatto ambientale sostenibile dove gli eventuali rischi,in ogni caso irrilevanti, possono essere azzerati attraverso un monitoraggio frequente della zona.[/i] A tale sentenza il giudice è giunto avvalendosi del parere dei due periti da lui incaricati tali ing. Giuseppe Filauro e geologo Francesco Cipolla.Mettendo però a confronto tale perizia con la precedente dei periti Brunella Raco e Matteo Lelli dell’Ist. di Geoscienze e Georisorse del consiglio Nazionale delle… Leggi il resto »

alecbrwns695
11 anni fa

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