Mi permetta alcune osservazioni alla sua risposta alla mia precedente domanda:
Deduce male. Quello che s'intende nella frase che Lai cita è che io non posso fare confronti tra le varie metodologie d'incenerimento fino a che non mi viene concesso di sperimentare. Che Brescia, Ferrara o qualsiasi altro inceneritore emettano particolato non credo esista al mondo una persona che sia capace di negarlo.
Giustissimo: tutti i libri di testo riportano particolato. Prestiamo attenzione alla sua frazione più fine, visto che è su quella che si discute.
Qualche rilievo intorno ad inceneritori l'ho fatto quando non c'era la galera per chi osava tanto e l'ho mostrato anche ieri ad un congresso mondiale a Venezia.
Qualche rilievo intorno agli inceneritori non è alla bocca degli inceneritori e ne converrà. Le fonti di particolato sono diverse e non necessariamente dagli inceneritori perchè, come saprà, proprio perchè ultrafine può essere trasportato a notevoli distanze.
Perchè non ha tradotto le sue misure in un paper scientifico? In tal modo si è sottoposti a verifica dalla comunità scientifica internazionale e non si corre alcun rischio di galera.
Il disagio è stato grande tra i personaggi che d'incenerimento vivono e l'unica reazione che chi mi ascoltava è stato capace di mettere insieme è stata quella d'insultarmi.
Mi permetta di osservare che non esistono prove a sostegno di quanto riferito e che le reazioni anche maleducate rientrano nel campo dell'etica, non della scienza. Sarebbe bello parlare del merito delle contestazioni, non delle modalità.
Quindi, hanno perso.
Hanno perso se qualcuno si sente in competizione su qualche campo. Se vogliamo parlare di buone maniere o anche di etica, possiamo discuterne. Qui però si dovrebbe trattare di scienza. Le ripeto: inoltri le sue ricerche a riviste scientifiche trattanti la gestione rifiuti, sa meglio di me che ne esistono parecchie. Solo così potrà confrontarsi sul piano di dati oggettivi e verificati.
Comunque, sappia che non spetta a me dimostrare che da quegl'impianti escono veleni, ma a chi li maneggia dimostrare il contrario.
Lei ha costruito la sua immagine pubblica proprio sulla lotta contro quegli impianti perchè da essi uscirebbero veleni, e non sarebbe tenuto a dimostrare nulla? Un approccio davvero singolare.
Chi gestisce un impianto è fino a prova contraria tenuto al rispetto della legge. Si contesti la legge o chi la infrange., non chi la rispetta.
RISPOSTA
Il particolato da
inceneritori è ampiamente riconoscibile come ho mostrato nelle sedi idonee. La speranza che questo possa essere confuso con quello derivante da altre fonti non esiste più, e questo innervosisce molto chi vive di rifiuti. In questo momento non ho il tempo materiale per un lavoro sull'argomento, avendo argomenti più importanti da curare. Quando potrò, lo farò.
Non capisco l'appunto etico. I personaggi avevano semplicemete perso la testa perché non avevano argomenti per controbattere a qualcosa che li metteva in difficoltà. Che cosa dovrei provarle? Che mi hanno insultato? Avrei dovuto farmi sottoscrivere un documento in tal senso per soddisfarla? Le argomentazioni addotte sono state: 1. mostrare la foto di un cadavere è far ricorso all'emotività; 2. io non sono un oncologo né un ematologo, quindi non ho voce in capitolo. Trattasi, come è evidente, d'ingenue idiozie che trovano cittadinanza solo presso cervelli adatti.
Hanno perso perché loro competevano per il loro pasto. Hanno perso perché sono stati protagonisti di un deragliamento dal rigore scientifico. Hanno perso perché non sono stati capaci, in centinaia com'erano, di tirar fuori una prova anche minore per contraddirmi. Fino a che qualcuno non si prenderà la briga di rifare le nostre indagini e di dimostrarle errate, come si fa da che mondo è mondo in campo scientifico, certi discorsi saranno aria fritta. Fino a che si ciancerà senza andare a chiudere il cerchio e a cercare quella roba nell'organismo umano saremo al cospetto di personaggi che cercano solo di farmi perdere tempo perché temono di perdere il territorio.
Sulla sua ultima affermazione, vale a dire la presunta singolarità della mia tesi secondo cui sono gl'inceneritoristi a dover dimostrare che non inquinano, pensi un po': è la legge.
Infine, non si senta così burocraticamente tranquillo: i giudici hanno già condannato chi non agiva da buon padre di famiglia, leggi o non leggi. Vedi l'amianto pre-1993 o i danni da tabacco. La negligenza di non aver mai voluto controllare l'esattezza di quanto affermo, inoltre, costituirà senza dubbio un'aggravante. Comunque, nessuno potrà dire che non sapeva: è tutto noto da tempo, è tutto addirittura derivabile da ciò che la scienza conosce da secoli, e si è giocato a fare gli struzzi per squallidi motivi di un malinteso interesse personale, per di più giocando sulla credulità popolare. Pensi che c'è ancora qualche professore di quelle che noi ci ostiniamo con patetico patriottismo a chiamare università che "insegna" ai suoi studenti che non è dimostrato che dagl'inceneritori escano nanoploveri. Per non dire di quei poveri ragazzi che escono laureati convinti che un inceneritore trasformi la materia in energia secondo la nota ed indiscutibile formuletta di Einstein. E' così che ci si assicura una generazione d'ignoranti, indispensabile per continuare la rapina, per folle che sia. Comunque, invece di dedicare tanto del suo tempo, che sarà indubiamente preziosissimo, a far perdere tempo a me con questioni che oscillano tra il fragile, l'ingenuo e l'inesistente, perché non si legge i miei libri e i miei articoli, non ripete le osservazioni come sono certo sa fare lei, e poi mi mostra i suoi risultati? Le assicuro che io, dopo decenni di ricerca, ho imparato l'umiltà e la capacità di confessare apertamente e senza vergogna qualsiasi mio errore, metodologico o di conclusioni che sia. Mi aspetto altrettanto dai miei interlocutori. No perditempo.