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ma che bel “panorama”!

Chi ha seguito questo blog o ha letto i miei articoli pubblicati da vari giornali, sa che io non sono mai stato tenero con Pecoraro Scanio. E se non lo sono stato è per qualche suo cedimento o, se non proprio suo, di qualche suo rappresentante locale, qualcuno di quelli che io avevo a suo tempo battezzato “verdi verniciati” suscitando tra loro ire e piagnucolii. Stavolta, però, non posso altro che prendere le sue difese, per quanto la mia posizione possa contare. Al di là della fesseria secondo cui io farei parte del “comitato scientifico” di Beppe Grillo (pag. 47), il rotocalco di regime trasversale Panorama pubblica nell’ultimo numero un articolo a dir poco sconvolgente sul ministro dell’ambiente, accusandolo addirittura di costare la bellezza di 40 miliardi di Euro alle tasche dei contribuenti, e questo per la sua opposizione alle “grandi opere” in maniera che una tale Denise Pardo, autrice del testo con la collaborazione di tale Angela Bianchi, descrive come sconsiderata. Già questo dato numerico potrebbe destare qualche sospetto, essendo stato confezionato dall’Enel, vale a dire da compagnucci che, ad oggi, dalla devastazione sistematica dell’ambiente hanno ricavato di che riempirsi le tasche fino a farle scoppiare. Nell’articolo si descrive la TAV come un’opera indispensabile, Ermete Realacci diventa un “ambientalista di razza”, Bersani è un saggio innovatore, le centrali a carbone sono la soluzione del problema energetico insieme con i rigassificatori, lo schifo dei rifiuti di Napoli non è un’emergenza allestita ad arte ma un’“emergenza”, le valutazioni d’impatto ambientale (V.I.A) sono una perdita di tempo, i ritrovamenti archeologici sono una seccatura,  e via di questo passo. È difficile controbattere a tante idiozie scritte da ovvi incompetenti che nemmeno hanno avuto l’onestà di prepararsi un minimo, perché per farlo bisognerebbe scendere, almeno per un po’, sul loro piano. Queste pennivendole (per carità, terranno di sicuro famiglia) non si rendono conto, almeno spero, del danno incalcolabile che stanno infliggendo al Paese, approfittando della tribuna da cui esternano. Panorama è un rotocalco con le cui pagine io non asciugherei nemmeno le scarpe

ma gode, comunque, di grande diffusione e questo è visto, pur del tutto ingiustificatamente, come sinonimo di autorevolezza. Tanto per non toccare che qualcuno degli argomenti con cui si baloccano le due ineffabili signore, perché non si dice che l’80% dei biglietti venduti da Trenitalia è per tratte entro i 50 km e, dunque, l’impellenza è quella di migliorare il servizio ferroviario esistente che è una vergogna nazionale? Perché non si dice che la costruzione della TAV costa in Italia enormemente di più di quanto costa altrove? Perché non si dice che lì mangeranno in tanti a scapito dei contribuenti i quali pagheranno per un’opera faraonica che non sarà mai di alcuna utilità né per loro né per tutta la nazione? Perché non si descrivono le mille e una porcheria che Legambiente, ormai politicizzata fino al midollo, sta perpetrando un po’ dovunque? Realacci ambientalista di razza? Ma mi faccia il piacere! E, poi, qualcuno ha fatto i calcoli di quanto ci costeranno le malattie causate dalle centrali a carbone? E le colture agricole distrutte? E i “termovalorizzatori” di cui cianciano le due imbonitrici di Panorama? Hanno le due signore idea di come funzionino? di che cosa accada ai rifiuti una volta che ci finiscono dentro? di che danni facciano questi impianti? delle azioni degli Ordini dei Medici che hanno preso una posizione nettissima nei riguardi di queste opere a dir poco folli, basate su qualcosa che la scienza ha sconfessato da ben oltre due secoli? dei denari che dai “termovalorizzatori” prendono il volo dalle nostre tasche per finire in quelle dei tanti faccendieri e politici da palliata da cui siamo afflitti? E le valutazioni d’impatto ambientale? Lo sanno le due allegre giornaliste che non farle, cosa per noi abituale, ci costa sanzioni comunitarie che noi paghiamo senza che nessuno ce ne renda edotti? Di Pietro, ci dicono Pardo e Bianchi, si dispera perché non si possono fare tutte queste porcherie senza che qualcuno venga a rompere le uova nel paniere? E certo: con personaggi come gli onorevoli Borghesi e Misiti all’interno del suo partito, che cosa si vorrebbe facesse? Ma poi, che cos’è il progresso secondo la filosofia occasionalmente veltronesca di Panorama? Insomma, senza perdere altro tempo, le signore del rotocalco offrono senza alcun pudore la loro sintassi al servizio di una corte di cialtroni e di mascalzoni alla costante ricerca di nuove diligenze da assaltare, esempio didascalico dell’occhiuta disinformazione così tipica dello Stivale. Anche così si fa dell’Italia uno dei paesi meno liberi del mondo “libero".