Lettera al Grillo sparlante

Con un P.S. del 7 marzo.

Caro Beppe,

So che, coerentemente con le tue abitudini, non ti spingerai a leggere oltre riga due, ma, magari, chissà, qualcuno potrebbe farti un riassuntino orale di ciò che ti scrivo.

 

Stanti il tuo coraggio da don Abbondio e il tuo personalissimo concetto di dignità, non sono mai riuscito a dibattere con te della tua non proprio gloriosa impresa nei riguardi non solo miei ma del mondo, un’impresa in gran parte ignota a chi s’“informa” presso il tuo blog. Per questo sono costretto a scriverti ancora pubblicamente e, prendendo da Lucio Dalla molto in auge ora, spero di scriverti abbastanza forte vista la nostra siderale lontananza.

Dopotutto, conoscendoti molto meglio di quanto tu non creda, ti capisco bene: fin da tempi non sospetti tu hai sempre pensato di poter contare su di un popolo d’imbecilli e un popolo d’imbecilli rappresenta da sempre una forza per qualunque dittatore o aspirante tale. Basta leggere le parole di Hitler in proposito per averne contezza.

Sull’onda dell’abilissimo burattinaio Casaleggio le tue azioni sono salite vertiginosamente fino a trasformarti in un uomo di peso politico e in un maestro di pensiero preso sul serio persino da sociologi e politologi: segno palese di una società in dissoluzione morale e culturale, evidentemente, ma la cosa ha funzionato. Per qualche anno hai continuato a riempire i palasport con spettacoli in fotocopia e con battute riciclate all’infinito, mantenendo in vita come in una sorta di accanimento terapeutico un comico ormai trapassato. Per qualche anno sei riuscito a spacciare paccottiglia varia ai ragazzotti che per te sacrificavano una fetta dei loro introiti annuali contabilmente equivalenti a mezz’ora dei tuoi spettacoli. Per qualche anno sei riuscito a prestare la faccia ad interessi che erano diametralmente opposti a quelli i cui copioni recitavi pubblicamente. E ora? Ora pare che qualcuno si stia svegliando dal coma. In realtà qualcuno che usciva dalla narcosi c’è sempre stato, con gruppetti interi, vedi Barletta, per esempio, che ti piantavano in asso. C’erano poi persone immolatesi anima e corpo alla “causa” (virgolette) che si sono accorte di essere cascate in un gironcino allucinante dove una specie di Grande Fratello alla 1984 decideva qualsiasi cosa per loro, compreso ciò che esisteva e ciò che non doveva esistere e, nella sua non esistenza di regime, doveva essere incenerito, usando il verbo del tutto a ragion veduta.

Casaleggio è senza dubbio padrone del suo mestiere, ma, a volte, anche al grande pilota è impossibile dominare tutte le sbandate della macchina che guida. E tu di sbandate ne hai fatte non poche. Tralascio la figura che stai rimediando da anni con la squallida vicenda del microscopio che ora sta venendo inevitabilmente alla luce dopo quello che i beneficiari stessi dell’impresa hanno raccontato davanti ad un giudice e, devo dire, hanno detto con grande onestà scrivendo anche sul mio blog. Però uscite di strada come quella sullo ius soli così scopertamente razzista e ben più greve di quelle da curva di stadio sono troppo evidenti e non ti hanno giovato presso chi ha mantenuto il cervello in funzione.

Confesso che ti pensavo più pragmatico. L’obiettivo di Casaleggio con la farsa audace delle Cinque Stelle era ovvio e il tuo, molto più terra terra, era duplice: continuare ad introitare palanche e continuare a ricevere quegli osanna che tengono in vita la tua vanità. E’ vero che tutto era appeso al filo esilissimo consistente nella credulità di chi aveva abbracciato la fede, ma, nonostante la sua fragilità, la cosa sarebbe potuta proseguire ancora un po’, almeno fino alla tua pensione. Invece… Invece salta fuori Rimini e a Rimini si sono sentite alcune voci di chi è uscito o minaccia di uscire dall’ipnosi.

Io non so quanto durerà la tua “collaborazione” con Casaleggio ma temo che tu ti stia avvicinando a grandi passi alla rottamazione. Se tu ti fossi saggiamente attenuto ad inventare le tue storielle da miles gloriosus (vedi, tra le tante, quella della tua visita all’inceneritore di Vienna) quando nessuno ti avrebbe controllato, nessuno se ne sarebbe accorto, ma esprimere idee uscite dal tuo cervello senza che Casaleggio le passi al vaglio è quanto meno imprudente. A meno che non sia proprio Casaleggio che quelle idee te le suggerisce per poterti pensionare.

Per un po’ continuerai di certo a mantenere, in una specie di rinnovata Repubblica di Salò via Internet, lo zoccolo durissimo dei grillini, e su questo ti posso rassicurare perché mi continuano ad arrivare i loro ormai disperati deliri patriottici, ma sulla tua sopravvivenza per quello che hai dato a credere di essere non scommetterei un centesimo bucato. Spero solo che per il tuo ego si tratti di un’eutanasia delicata.

Ad majora,

Stefano

 

P.S. del 7 marzo:

http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/03/06/il-metodo-grillo-le-tessere-le-primarie/?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

http://www.telestense.it/news/grillo-tavolazzi-e-ppf–cacciati-dal–m5s.html

http://www.giornalettismo.com/archives/209397/beppe-sei-come-hitler/

Come se il Principe Azzurro, reduce dalle fatiche di Biancaneve, avesse baciato le labbra di un po’ di grillini scelti tra quelli dotati di neuroni,qualcuno si sta svegliando. A me viene da chiedermi come abbiano fatto tutti costoro a non rendersi conto subito della farsa tragica in cui Casaleggio, ventriloquo del ragionier Grillo Giuseppe, li aveva trascinati ma, evidentemente, chi sa suonare il piffero in un certo modo esercita un’attrazione irresistibile sui topolini.

Io sono personalmente convinto che, prescindendo dai quattro furbetti che hanno trovato modo di nidificare in qualche istituzione e che non molleranno mai la poltroncina perché non avrebbero di che sbarcare il lunario, molta parte del Movimento 5 Stelle apparentemente in via di rapida dissoluzione sia costituita dalla “meglio gioventù” di cui questo miserabile paese può disporre. Se questi sapranno rinunciare ai sali anti-malocchio, ai cremoni sciogli pancia e ai terni al lotto propinati per bocca del comico riciclato Grillo, è anche possibile che possa nascere un movimento serio (SERIO) capace di svegliare le coscienze e di assestare la virata giusta alla “nave senza nocchiero in gran tempesta”. Dopotutto non occorre un genio: solo onestà e buon senso, cioè proprio quello che è palesemente mancato fino ad ora a tutti i livelli sia istituzionali sia di partito sia di chi gestisce l’informazione.