Non è un libro scientifico a rigor di termini.
Nelle pagine della versione aggiornata di Immunità di Legge non troverete relazioni sulle analisi effettuate sui vaccini, discussioni su quanto male fanno tante delle porcherie, da sole (in purezza!) e in cocktail, che si trovano in tutta la gamma degl’ingredienti che corrono tra più o meno dubbia legalità e palese illegalità di regime o descrizioni dettagliate di quanto gli “eroi caduti per una guerra giusta”, così come un “luminare” ebbe a definire i bambini danneggiati dai vaccini, hanno subito e continuano a subire. Qui non troverete concetti fondamentali di tossicologia ignorati dietro ricatto dai medici e ignorati per manifesta inferiorità culturale da politici e giornalisti. Qui troverete quello che gli anglosassoni chiamano “food for mind”, cibo per la mente, un cibo che, se mangiato, salverebbe dall’anoressia culturale una folla immensa.
Il libro, scritto benissimo e che si leggerebbe d’un fiato se non fosse obbligatorio fermarsi a ragionare quasi ad ogni riga, offre fatti su cui è impossibile obiettare, comprese le sottolineature di tante delle assurdità meramente logiche eppure di successo che fanno parte del folclore vaccinale. In aggiunta, contiene considerazioni etiche a prova di qualunque sfida.
Curiosamente, la premessa si apre con una considerazione che nel succo è identica a quella che mia moglie ed io scrivemmo quando consegnammo il testo della nuova edizione di Vaccini: Sì o No?: non avremmo mai voluto tornare sull’argomento. Ottimisticamente, troppo ottimisticamente, noi come gli autori di Immunità di Legge ci eravamo illusi che il buon senso avrebbe avuto il sopravvento sulla follia e, quanto meno, l’imposizione vaccinale sarebbe stata cancellata lasciando ogni decisione alla libertà e al libero arbitrio di ognuno come sancito da qualunque approccio sano alla ragion pratica, cioè alla morale, e pure dalla nostra pur calpestata costituzione. Non solo non fu così, ma la nuova versione dello stesso regime si è sentita in dovere d’inchinarsi ancora più profondamente a chi comanda davvero. Insomma, oggi è peggio di ieri. Così, ecco l’edizione aggiornata del libro.
I vostri medici non lo leggeranno o, se lo faranno, cercheranno di non essere scoperti. Quanto ai personaggi trasformati d’incanto in maestri di pensiero, quelli che sono popolarmente spacciati per fari di sapere, ancora una volta, coerentemente con loro stessi, faranno finta di nulla e, comunque, si sottrarranno a qualunque tentativo di confronto. In fondo, al di là di ogni considerazione morale, hanno ragione loro: il loro compito è quello di fare i piazzisti dei vaccini e il loro successo dipende da quanto si vende. I media? Perché se ne dovrebbero occupare?
E, allora, leggetelo prima che sia bruciato in piazza come vuole una certa tradizione.
Mi fa piacere che le sia piaciuto. Ricordo d’averlo segnalato nel blog, all’epoca dell’uscita della prima edizione. Nella seconda, oltre ad aggiungere alcuni nuovi capitoli, hanno cambiato il prefatore (che era quel famoso Pizza, quello che ha ritrattato la propria posizione invocando il funtore ontico) e curiosamente anche la casa editrice.
Trovo suggestiva l’espressione nel sottotitolo: “tra scienza al governo e governo della scienza”.
RISPOSTA a Misodemo – Anche Pizza (un nome evocatore) deve mangiare. Per ciò che riguarda il libro, leggerlo è uno dei tanti modi per farsi venire la gastrite.