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L’albatros

Il professor Luigi Di Bella non era capace di affascinare gli studenti. La voce era monotona e l’accento catanese privo di teatralità. Il suo sigaro, poi, trasformava l’atmosfera dell’aula in un piccolo supplizio. Le sue lezioni erano lunghissime e senza sosta, perché lui di soste non aveva bisogno e non concepiva che ci fosse chi non era come lui. In fondo, una lezione universitaria è a modo suo uno spettacolo e gli studenti sono la platea. E la platea deve essere affascinata.

Con lui mi sono fatto tre anni senza fascino ma portandomi a casa un carico enorme d’insegnamenti che conservo ancora preziosamente.

Il professor Luigi Di Bella non era capace di affascinare gli studenti ma era un pozzo di scienza. Non c’era domanda alla quale non sapesse dare una risposta soddisfacente. Soprattutto una risposta onesta. Sì, perché, al di là di una mente sopraffina e di una cultura sconfinata, Di Bella era prima di tutto una persona onesta. Per questo non ha fatto carriera. Per questo è stato sbeffeggiato.

Il professor Luigi Di Bella pensava senza curarsi del pensiero comune, della tradizione, degl’interessi. Per questo è stato temuto e calpestato. Era un diverso. Era pericoloso.

Chi ha letto Baudelaire forse ricorderà una poesia splendida intitolata L’Albatros: quattro strofe che straziano il cuore. Di Bella non era il poeta trasfigurato nell’uccello marino. Lui era altro, ma, comunque sia, la sua sorte è stata la stessa.

Chi del professor Di Bella è stato allievo, chi ha letto, capendoci qualcosa, di epistemologia, chi ha consuetudine con la scienza non macinata dall’interesse non si esprime su ciò che non conosce. Noi abbiamo due orecchi e una bocca sola, e la bocca, numericamente minoritaria, va usata con circospezione.

Ascoltare è sempre e comunque sano e, soprattutto, è onesto. Dall’altra parte c’è la censura, una rozzezza di regola dettata dalla paura.

Qualche giorno fa un amico mi ha mandato un articolo che, se non facesse ormai parte del folclore corrente della pseudoscienza diventata regime, sarebbe sconcertante. In brevissimo, un incontro sul cosiddetto “metodo Di Bella” pare avrebbe dovuto tenersi all’Università di Bologna: un’occasione per ascoltare e, perché no?, per contestare come si fa in campo scientifico, vale a dire con dati propri: qualcosa che, per ovvio che sia, non fa però parte dell’armamentario di chi con frequenza crescente viene contrabbandato per scienziato. Si accenda la scatola magica della TV e quelle zucchine parlanti balzeranno fuori come jack-in-the-box.

Un tale Marco Bella, chimico che confesso di non aver mai sentito nominare, è l’autore dell’articolo di cui dicevo (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/16/metodo-di-bella-storia-del-convegno-mancato-alluniversita-di-bologna/2832726/ ). Senza provare alcuna vergogna ma, anzi, menandone vanto, questo signore informa di aver contribuito a bloccare l’incontro. Il suo petto si gonfia d’orgoglio pensando di aver salvato il mondo con l’imbavagliamento di un eretico. In altri tempi, magari pensati con una lacrima di nostalgia, sarebbe stato bello essere i primi ad appiccare il fuoco alla catasta su cui bruciava, per esempio, Giordano Bruno.

Ormai io sono vecchio e, se mai lo sono stato, non sono più al passo con i tempi. Visto tutto da chi si sta allontanando mi pare che il Medioevo stia tornando alla grande e che lo faccia tra gli applausi del popolo bue. Del resto, il Medioevo non è mai morto: di Giordano Bruno fu fatta giustizia prima che Galileo arrivasse a metà della sua vita e anche lui non se la passò benissimo.

Mi astengo dal commentare il chimico Marco Bella. Rido amaro leggendo di un tale che ci rende pubblicamente edotti degli strafalcioni del professor Di Bella sottolineandone l’ingenua ottusità. Sarebbe stato bello assistere a un dibattito fra i due. Ma non fa niente: ho visto questo ed altro. Mi dispiace solo per l’Università di Bologna che fa un altro passo indietro, e lo fa in una direzione avvilente.

Un’ultima notazione fatta di una profezia: il chimico Marco Bella farà carriera.

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mikilinux
8 anni fa

Suggerimento lettura libroPremesso che sono un fiero elettore del M5S e probabilmente, come da tue parole, ti “farò schifo”.Ma non interessa, poco male, fa parte “del gioco”.Detto ciò suggerisco la lettura del libro: “Un po’ di verità sulla terapia Di Bella” del giornalista Vincenzo Brancatisano ed edito dalla Travel Factory. Si potranno leggere tutte le porcate combinate nel ’98, di doppio giochisti, , doppio pesisti etc anche dei cosiddetti “giornalisti scientifici”, pur di screditare il Prof. Di Bella. Non so se lo si può trovare nuovo perché mi sembra che non sia in ristampa. Ad ogni modo se lo si… Leggi il resto »