Stamattina ho ascoltato, seppure un po’ distrattamente, il giornale radio regionale di regime: quello di Radio Rai 1.
Con toni giustamente trionfali si comunicava al popolo che il Tribunale di Modena aveva condannato una signora a pagare 400 Euro di multa, rea com’era di aver affisso manifesti che dichiaravano come negli anni tra il 2014 e il 2016 i dati Aifa riportassero l’esistenza di 21.658 danneggiati da vaccini. Il che è palesemente erroneo: quelle erano nient’altro che le segnalazioni di casi sospetti.
Ora è bene considerare come soltanto una piccola frazione dei casi di effetti avversi almeno teoricamente imputabili ai vaccini venga denunciato. Quanti siano i casi reali non è dato sapere, e non è dato sapere perché i signori medici, certo per generosità, si addossano il gravame di una funzione che non spetta loro: quella, cioè, di stabilire se una determinata reazione avvenuta cronologicamente a ridosso di una vaccinazione sia dovuta al farmaco o non lo sia. A loro tocca esclusivamente il dovere di denunciare il fatto e tutto il lavoro di vaglio preventivo è solo lodevole volontariato. Quello, insomma, è compito altrui e con tutto quanto i signori dottori hanno da fare con le siringhe di stato non si può continuare a chiedere loro altro impegno. È chiaro che, se i dati che arrivano sono parziali, non sarà possibile ricavare stime credibili. Comunque sia, la signora condannata ha, in qualche modo, detto il falso. Dunque, ineccepibile la straordinariamente veloce sentenza del signor giudice, prontissimo ad intervenire su una delle temutissime fake news. Un plauso sincero.
Se la legge è uguale per tutti come campeggia in modo rassicurante sui muri delle aule di giustizia, magari è cosa buona che lo sia anche la sua applicazione, cosa su cui non possono sussistere dubbi.
A proposito di notizie sanitarie inesatte, chissà se qualche magistrato si è mai interessato di quanto diffuso dalla signora Beatrice Lorenzin a proposito, per esempio, dei morti da morbillo in Gran Bretagna che non risultano da nessuna parte o del tetano che, all’insaputa di qualunque infettivologo, passa da uomo a uomo. Vedi mai che qualcuno si sia allarmato. E che dire di chi annuncia urbi et orbi che il mercurio non è più presente nei vaccini quando basta leggere il bugiardino del produttore se proprio non si conoscono i princìpi della tecnica farmaceutica? Forse è prudente informare la magistratura su che cosa significhi diffondere una notizia di quel genere aggiungendo pure che, oltre a chiunque altro, in particolare i bambini e le donne gravide potrebbero ricavare qualche problema da un’iniezione di una molecola contenente mercurio. Magari, poi, qualche giudice andrà a dare un’occhiata su come sono somministrati i vaccini lasciando in un canto, certo per troppa generosità di chi inietta il farmaco, ogni principio di buona pratica medica e lasciando nell’altro angolo pure quanto i produttori stessi di quei farmaci prescrivono. Qui si tratta di salvare milioni di vite da malattie che fanno stragi e, dunque, ubi maior… Vogliamo aggiungere ciò che il numero verde del Ministero della salute risponde quando qualcuno chiede se il bambino che già ha avuto il morbillo deve essere vaccinato? E che dire dell’ultima circolare ministeriale che raccomanda di vaccinare con una tri- o perfino un’esavalente chi arriva in ospedale con una ferita, una puntura o, misteriosamente, un morso umano? Mi chiedo che cosa mi abbiano insegnato troppi decenni fa all’università i miei ignorantissimi professori che avrebbero condannato con una solenne bocciatura certi fari di sapienza del XXI secolo. E che è successo a chi ha vaccinato qualcuno con farmaci scaduti? A chi ha vaccinato senza informare a proposito di quanto stava facendo? A chi ha vaccinato facendo credere che quella vaccinazione fosse obbligatoria? A chi ha precluso l’ingresso a scuola ai bambini non vaccinati? E che cosa dice la magistratura della legge Lorenzin promulgata da chi poteva legiferare solo sull’ordinaria amministrazione? E se si andasse a leggere la Costituzione? Ma poi, forse, occorrerebbe mettere in pista un’inchiesta internazionale volta alla cancellazione dei dati resi pubblici dagli enti di statistica inglese e statunitense da cui si desume chiaramente come nessuno dei non pochi vaccini presi in considerazione abbia avuto la benché minima efficacia sulla riduzione della mortalità. E scandaloso è il dato inglese da cui, certo falsamente, risulta che la vaccinazione antivaiolosa ha comportato un picco mai verificatosi prima di mortalità. Per il bene comune quelle fake news pericolosissime vanno fatte scomparire anche dalla memoria. Le industrie farmaceutiche tanto caritatevolmente impegnate a fare il bene del mondo superino la loro timidezza e diano una mano a ristabilire la luce della verità. Anzi, Verità.
Naturalmente le mie sono solo le insignificanti considerazioni e le ingenue domande di un povero uomo della strada. Se i nostri politici, i nostri luminari e i nostri magistrati si comportano in un modo che a me pare demenziale è solo perché io sono intellettualmente e culturalmente impreparato e non merito altra attenzione se non quella dei miei pochi compagni di bevute.
Sorry.
Caro Montanari, un tempo contro un giudice cretino (solo perchè fa rima, ma più correttamente, corroto) si poteva sperare in un giudice a Berlino. Ma oggi con la globalizzazione anche del pensiero unico?
a RISPOSTA a Dantes – Non conosco il giudice ma non credo proprio si tratti di un cretino. Con ogni probabilità si tratta di un uomo colto e onestamente convinto di esercitare la giustizia per il bene comune. Il problema di tutti i giudici quando si tratta di temi sanitari è che dell’argomento non sanno assolutamente nulla e, per ovvi motivi, si rivolgono a consulenti tecnici i quali, di fatto, influenzano pesantissimamente la sentenza. Del caso modenese io non ho dati e, perciò, parlo del tutto in generale. Quando si tratta di vaccini, è difficile trovare un consulente sereno, se… Leggi il resto »
Cari Montanari e Dantes, questo breve scambio di opinioni mi ha fatto pensare parecchio. Quando persone dotate di capacità di discernere interloquiscono, a prescindere di avere opinioni magari anche diametralmente opposte riguardo un determinato argomento, tendono sempre a strutturare un dialogo costruttivo. Esemplare il commento di Dantes nei riguardi del giuduce, fatto di primo acchito e peraltro identico al mio primo pensiero, ossia che il giudice fosse un cretino. Ma la risposta di Montanari mi ha stimolato a rifettere lasciando da parte reazioni istintive. Ora mi domando: ma se questo giudice che ha condannato la signora per un reato che… Leggi il resto »
Caro paolo arturo giovanni il mio intendimento era proprio quello di provocare una risposta argomentata ben sapendo quali capacità abbia il dott. Montanari di focalizzare determinate tematiche di cui ha profonda padronanza. Non a caso avevo specificato che il temine “cretino ” mi serviva banalmente per fare rima, mentre in realtà più propriamente mi riferivo alla corruzione subita, intendo per tale non tanto quella materiale, bensì quella morale e intellettuale, ancora più insidiosa e perniciosa.
RISPOSTA a Dantes – I giudici non sono automi ma banalissimi uomini come chiunque altro faccia parte della buffa categoria dei bipedi implumi come correttamente sottolineava tale Aristocle conosciuto universalmente come Platone, un soprannome che sottolineava quanto larghe fossero le sue spalle da giavellottista quale era. Al contrario delle leggi naturali che quelle sono e quelle restano, le leggi umane sono quanto di più mutevole e, ahimè, interpretabile a piacere si possa pensare. Di fatto, a ben pensarci, non valgono niente. I giudici si esprimono, perciò, in base ad opinioni personali che corrono in maniera capricciosa su rotaie incerte che… Leggi il resto »
RISPOSTA a Paolo Arturo Giovanni – I giudici sono come gli arbitri di calcio: non spiegano mai per davvero le loro decisioni. Certo che 400 miserabili Euro per un reato socialmente pesante come il procurato allarme sono ben poca cosa.
Solo per l’ironia e l’intelligenza che usa nell’esprimersi, lei è destinato a restare sempre ai margini.
Qui stanno succedendo cose che dovrebbero portare a qualcosa di simile a una sollevazione popolare.
E questo non accade semplicemente perché la stragrande maggioranza delle persone non sa.
Ci vorrebbe che una qualche persona famosa e ‘amata’ abbracciasse la nostra causa e prendesse posizione pubblicamente. Diciamo che nel contesto attuale aiuterebbe molto.
Nel frattempo non possiamo che cercare di aprire gli occhi a chi ci sta intorno.
Diciamo pure che la gente dovrebbe almeno incazzarsi quando viene presa in giro dai suoi stessi cari amministratori, giornalai di regime e industriali locali vari. Anni fa a Parma la Gazzetta sostenne a spada tratta il bruciatutto tacitando ogni dissenso; e fu Iren ! Ora, dato che si parla di passare da 130 a 200 mila tons/anno, la cara Gazzetta da voce ai contro, quelli che prima erano pro o tacevano, e che ora non vorrebbero raddoppiare i veleni nel cortile di casa. Barilla compresa. Penso che per aprire gli occhi alla gente serva solo scrivere quello che si vede;… Leggi il resto »
RISPOSTA ad Eugenio Cassi – Eppure basterebbe così poco: farsi restituire le chiavi di casa. Nel frattempo, non si comprano più certi giornali e si evitano certe marche.
RISPOSTA a FAX – In pieno Ottocento l’Inghilterra fu teatro di una sanguinosa rivolta popolare contro chi aveva imposto l’obbligatorietà della vaccinazione antivaiolosa, un trattamento farmacologico che, come testimoniano i dati stessi dell’ente di statistica inglese e gallese, aveva moltiplicato non di poco la mortalità del vaiolo. La stessa cosa accadde nel 1919 in Canada. Va da sé che di quei fatti nessuno fa menzione e la maggior parte del popolo cade nella truffa credendo che il vaiolo sia stato eradicato dal vaccino. La situazione attuale è infinitamente peggiore di quella di un tempo, e questo perché è diffusa a… Leggi il resto »