La primavera scorsa mi trovavo a Torino per partecipare, tra gli altri impegni, ad un incontro tra ecologisti o presunti tali (tra i presunti tali c’erano gli unni di Legambiente). Al termine del pomeriggio, uscì con me dalla sala un ingegnere che di mestiere vendeva inceneritori (pardon, termovalorizzatori) e il cui compito aziendale era, per sua stessa ammissione sussurratami all’orecchio, quello di far sì che certi particolari legati a questo commercio non avessero pubblicità. A questo scopo, sempre per sua stessa ammissione fatta molto privatamente, i preventivi di spesa per la costruzione di quegli impianti subiscono un drastico ritocco in su, più o meno raddoppiando le cifre in ballo. In fondo, gli uomini di mondo sanno che dopo Tangentopoli le tariffe relative alle mazzette sono aumentate di parecchio. Cambiamo discorso. “L’università è come un juke-box: metti la monetina ed esce la canzone che vuoi.” La frase non è mia: è di un cattedratico che si vende a chi vive d’incenerimento. Cambiamo ancora discorso. Alcuni mesi fa uno studente veneto d’ingegneria ambientale mi chiese una mano per la sua tesi di laurea sull’inquinamento ambientale da particelle. A tesi finita, completata con alcuni dati nostri ed alcune fotografie eseguite al nostro microscopio, l’ARPAV (V per Veneto), quella gloriosa della non diossina di Treviso, coinvolta non si sa bene a che titolo in qualcosa che dovrebbe avere valore scientifico, “consigliò” al ragazzo di togliere quella roba così imbarazzante, altrimenti non lo avrebbe fatto laureare (ho la documentazione disponibile). E cambiamo ancora, e per l’ultima volta, discorso. Torino, si sa, è una città fortemente legata alla magia e, comunque, all’esoterico. Non per niente, vi abitò
Nostradamus e Po (Sole) e Dora (Luna) vi confluiscono. Qui soggiorna ancora, sopravvissuto ad un passato remoto, chi è capace di stravolgere le leggi della Natura, e lo fa servendosi del fuoco, il più terribile e inavvicinabile dei quattro elementi che per tempo immemorabile furono visti come la base del mondo prima che intervenisse la scienza come la conosciamo oggi a smentire il tutto. E chi è rimasto con i piedi ben piantati nell’alchimia è nientemeno che l’Università. Un amico medico torinese mi ha fatto avere il testo relativo ad una tesi di laurea d’ingegneria cosiddetta della “protezione del territorio” (!) e in quel testo, del cui giovane autore taccio le generalità per un senso di paterna pietà, è il solito peana di regime all’inceneritore, nel caso specifico quello di Gerbido. La bacchetta magica di questo Harry Potter della Mole fa sparire, diligentemente guidato dai suoi maestri, qualsiasi porcheria dai rifiuti, trasformandoli in aria pulita per tutti (e in oro per qualcuno), e questo in barba a tutto quanto la scienza, quella non alchemica, naturalmente, conosce almeno dalla seconda metà del Settecento. E non solo abbiamo aria pulita, ma abbiamo anche tanta energia e ci liberiamo di quelle terribili discariche. Magari a qualcuno potrebbe venire in mente di chiedere al maghetto neodottore che cosa ne sia della massa che secondo quell’eretico di Lavoisier resta sempre la stessa. Magari quel qualcuno si potrebbe sentir dire dal maghetto stesso che questa massa è trasformata in energia, perché a Torino, e solo lì, le reazioni nucleari avvengono nell’inceneritore. Poi gli si potrebbe chiedere che cosa ne è delle polveri, e sono la stragrande maggioranza, che i filtri non catturano perché sono al di fuori della loro portata (polveri primarie condensabili e polveri secondarie). Poi, che fine faranno le polveri catturate dal filtro. Harry Potter farà sparire anche quelle? E le discariche? Se a Torino le ceneri dell’inceneritore (un terzo della massa dei rifiuti) non finiscono in discarica, dove se le ficcano? E il bilancio energetico vero, non quello taroccato di chi si nutre di sozzerie? Ma domande sull’argomento ce ne sarebbero a decine e a tutte le domande le risposte sarebbero le solite: smaltimenti, come se il verbo smaltire significasse far sparire, assicurazioni che tutto è “a norma di legge”, tecnologie miracolose che nessuno ha mai visto, e quant’altro fa parte del repertorio di un palcoscenico che ormai non ci diverte più. Ancora divertente, invece, può essere una tabella che il nostro dottor Potter inserisce come appendice alla sua opera. Volete sapere quanto costa una tosse da inceneritore limitatamente a PM10, nitrati e solfati? Eccovi accontentati: 38 Euro l’anno. Se, poi, la tosse si cronicizza, diventa un po’ più cara: 89 Euro. Un cancro ai polmoni da idrocarburi policiclici aromatici? 7.854 Euro. Però, se vi accontentate di un cancro non fatale, ve lo portate a casa con soli 127 Euro: un affare. Per chi se lo può permettere, il cancro da cromo supera i 58.000 Euro, ma qui si va sullo status symbol. Insomma, il nostro dottorino ci dà tutto il tariffario, magari non aggiornatissimo ma comunque indicativo, dei prezzi delle malattie. Un dubbio: come la mettiamo con l’innocuità del “termovalorizzatore”? A questo punto, viene da pensare che i dottori in medicina siano veramente un po’ stupidotti. Ormai da qualche tempo ci sono varie associazioni e vari ordini dei medici, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità non è da meno, che, dati e leggi alla mano, stanno tuonando contro gl’inceneritori, con qualcuno che si sta già rivolgendo alla nostra sonnacchiosa magistratura, più interessata alle vallette e ai calciatori che alla strage affermata dai medici ma negata, pur di fronte all’evidenza, da una certa razza di faccendieri. Sì, in questo mondo così bizzarro, i faccendieri e tutta la loro corte dei miracoli hanno voce in capitolo anche su argomenti di questo calibro. Chiudendo qui, un attimo di perplessa tristezza non può non assalire quando ci si sofferma sul livello in cui sono precipitate le nostre università, infettate da un’ignoranza che nasce in malafede ma che figlia ignoranti in buonafede e, perciò, davvero convinti nell’intimo che la loro non sia folle ignoranza ma scienza. E si trattasse solo d’ignoranti! La tragedia è che questi ragazzi, questi ingenui eppure disastrosi apprendisti stregoni, sono violentati nel cervello e sono resi incapaci di usare scienza e senso critico. Chi può, aiuti questo povero Paese.