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De sapientia senatorum

In armonia con quel Terzo Mondo cui la nostra Penisola appartiene culturalmente, quando un determinato tema è d’interesse trasversale per tutta la classe che noi chiamiamo, per una bizzarria della tradizione, politica nessuno tra il popolo sovrano, tanto sovrano da finire addirittura all’articolo 1 del cadavere della Costituzione, viene scomodato.

I rifiuti sono un problema, lo sappiamo, ma l’imprenditore saggio (magari anche un po’ bauscia), sa trasformare i problemi in opportunità. E chi è più saggio dei nostri senatori? Chi ha letto ciò che questi hanno partorito impegnandosi con l’Uranio bellico ne avrà avuto certo contezza. Restando ai rifiuti, è noto come un per ora piccolo drappello di Italiani biologicamente resistenti all’anestesia si opponga alla costruzione di quei miracoli della scienza e della tecnica che sono gl’inceneritori, anzi, i termovalorizzatori, per usare la dizione che sarebbe stata filosoficamente benedetta dalla vecchia, cara, Vanna Marchi dei cui sali antimalocchio non si può non avere nostalgia.

Saggiamente, i nostri vecchi (senatores significa nient’altro che i più vecchi anche se di un’eventuale saggezza non si fa etimologica menzione) hanno risolto il problema in maniera molto pragmatica: via i rifiuti dagli occhi, nessuna contestazione da parte dei rompiscatole perché tenuti all’oscuro, e qualche Euro che viene convogliato nelle tasche di chi merita.

Insomma, che si fa in tutta segretezza in questa ennesima ricaduta nel coma più o meno vigile del Parlamento in articulo mortis? Si modifica di un nonnulla – di un cincinino direbbe l’imprenditore un po’ bauscia – un piccolo decreto e si fa sì che i rifiuti solidi urbani diventino rifiuti speciali e possano essere bruciati nei cementifici. Oh: finalmente! Chi potrà mai controllare che diavolo si ficca nei falò? Chi potrà mai stabilire dove finiranno le ceneri tossiche? E, se i cementifici non hanno neppure i labili doveri di verifica delle emissioni che hanno i termomiracolizzatori, meglio: così potremo tutti goderci il Festival di Sanremo che promette scintille.

Dopo i rifiuti diventati ope legis biomasse ora abbiamo questo ulteriore progresso.

Tra un po’ ci saranno le elezioni. Qualcuno sa se i Maya presenteranno una lista?

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dega
12 anni fa

La ciminiera di pavimenta spaMi domando se alla “parrocchia venefica” degli inceneritori e degli cementifici rientrino anche i forni utilizzati da pavimental spa, una società del gruppo autostrade che produce in proprio l’asfalto che ricopre l’autostrada, mescolando a caldo il conglomeratro bituminoso con montagne di inerti macinati provenienti da numerosi depositi in zona. Qui a Porto Recanati c’è una di queste fornaci – proprio al casello dell’autostrada – che lavora giorno e notte a pieno regime a causa della costruzione della terza corsia, tra porto s.Elpidio e Riccione. I fumi di questa ciminiera sono visibili a diversi chilometri di distanza.… Leggi il resto »