Maria Rita D’Orsogna è una ricercatrice di origine abruzzese che vive in California e insegna fisica all’Università di Los Angeles. Io ho avuto la fortuna di conoscerla personalmente e anche di girare un video insieme.
Maria Rita, vivendo lontana dall’Italia, non riesce a rendersi conto dell’oceano invalicabile che esiste tra politica (come la intendiamo noi, naturalmente) e chi della politica dovrebbe beneficiare, cioè il popolo (rido sempre quando scrivo questa parola che ormai sa di vecchie traduzioni scolastiche in latino). Del resto anche mio figlio che da anni vive in Australia ha perso la memoria e ogni volta che torna (rarissimamente) dopo due giorni ha il vomito.
Maria Rita ha scritto una lettera all’ex ministro Passera. Glie la pubblico, certo che l’effetto sarà zero o, se mai qualche “politico” la leggerà, una risata beffarda e un “se ne stia in California.”
Ecco il testo:
Caro Signor Passera,
stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l’Italia petrolizzata.
Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni ’60 per aggiustare l’Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro.
Invece qui sono pianti amari, perché non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa.
Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso.
Lei non e’ stato eletto da nessuno e non può pensare di “risanare” l’Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo.
Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall’Algeria, corridoio Sud dell’Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.
E la gente dove deve andare a vivere di grazia?
Ci dica.
Dove e cosa vuole bucare?
Ci dica.
I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d’Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell’Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?
Ci dica.
Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l’esplosione di tumori come all’Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?
Vorrei tanto sapere dove vive lei.
Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perché la sua regione – quella che ci darà questo 20% della produzione nazionale – è la più povera d’Italia.
Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c’e’. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissà, amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.
Lo so che e’ facile far cassa sull’ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verrà domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l’Italia è corrotta. È facile, lo so.
Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente. Non è etico, non è morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perché non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell’Italia.
E no, non è possibile trivellare in rispetto dell’ambiente. Non e’ successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai.
Ma non vede cosa succede a Taranto?
Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia – all’italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l’idea di lasciare qualcosa di buono alla comunità – la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine?
E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale?
E lei pensa che questo è il futuro?
Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella.
Qui il limite trivelle e’ di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro “giornalista” Luca Iezzi. Ed e’ dal 1969 che non ce le mettiamo più le trivelle in mare perché non è questo il futuro. Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California.
Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri.
Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorerà nell’industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama programmi per rendere facile l’uso degli incentivi.
Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell’ambiente è?
E gli italiani cosa faranno?
Non lo so.
So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguirà questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l’Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.
Maria D’Orsogna
Brava
Brava Maria Rita!
C’è poco da aggiungere,spesso si leggono articoli o pseudotali con centinaia di commenti,mentre altri ben più meritori,paiono perdersi nel nulla….
Non è così,solo che è più facile esprimere il dissenso e si tace quando si concorda
Armando OrsiniOggi, vorrei semplicemente ricordare il sig. Orsini con un post di Maria Rita d’Orsogna.Qualche anno fa ho avuto il piacere e l’onore di incontrarlo, ci ha lasciato in eredità dei preziosi insegnamenti che tutti noi dovremmo gelosamente custodire. [url]http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11940[/url] [i]Friday, May 10, 2013 Ciao signor Armando! Due anni fa moriva uno dei personaggi piu’ amati della lotta contro il centro oli di Ortona, il signor Armando Orsini. Aveva 78 anni ed era il proprietario di un terreno in contrada Feudo dove lui e sua moglie Maria avevano piantato degli ulivi appena sposati. Il suo era un campo come tanti… Leggi il resto »