Da anni, ormai, faccio notare come gl’italiani siano ipocritamente insopportabili: pronti a piagnucolare, a strapparsi le vesti e a gridare “Se io potessi…” Poi, quando c’è da fare un piccolissimo sacrificio, mandano avanti qualcun altro.
Ma gl’italiani sono anche “furbetti”. Ora mi telefona la Banca di San Felice, quella presso cui è acceso il conto che raccoglie fondi per l’acquisto e il mantenimento del microscopio (oggi siamo a 165.026,03 Euro e, lo dico per qualche minus habens, quello 0,3 è dovuto al cambio tra Sterlina ed Euro,visto che qualche donazione arriva dalla Gran Bretagna). Motivo della telefonata è la domanda se con quel conto si devono pagare due bollette telefoniche Vodafone. Ovvia la mia sorpresa.
Ciò che è accaduto è che due persone, ambedue nate a Pavia (G388) e di cui io ho il codice fiscale (la signora Mariangela nata nel 1954 e il signor Roberto nato nel 1951) hanno dato all’operatore telefonico l’IBAN del conto per il microscopio. Insomma, qualche genio italico ha pensato che il suo telefonino dovesse essere mantenuto a spese di qualche benefattore.
Certo che nel paese dei due Grillo, delle epidemie, delle diossine come concime, dei vecchi e dei bambini inseguiti brandendo siringhe questo mancava. Quale sarà la prossima?
Caro Stefano, diamo a Mariangela e Roberto il beneficio del dubbio.
Non potrebbero invece essere donatori che nel gestire la cosa abbiano pasticciato con un copia e incolla ?
RISPOSTA a Francesco Michelacci – Mi pare assolutamente probabile: lo stesso giorno due persone di Pavia che paiono essere una coppia famigliare decidono, separatamente, di fare una donazione. Guarda caso, ambedue confondono la bolletta Vodafone con qualcosa che non le somiglia affatto. Questo, se non altro, perché l’IBAN del conto per il microscopio era stato dato non per un pagamento occasionale ma come appoggio per le bollette telefoniche presenti e future. Dunque, per una combinazione bizzarra, ecco il duplice, identico errore. Tutto spiegato. Magari ora qualcuno, per mera distrazione, potrà servirsi del conto per pagare la rata dell’auto o le… Leggi il resto »
Direi certamente di no, tant’è che il sistema ha giustamente chiesto la conferma del titolare del conto o di chi comunque ne adopera l’utilizzo. Mi pare comunque, il tentativo , tanto macroscopicamente disinvolto da farmi pensare alla buona fede, anche se in effetti, con i tempi che corrono, non ci si può stupire di nulla.
Tuttavia una soluzione c’è, chiediamoglielo.
Spero ci sia il modo di fare giustizia. Certo che ci vuole una bella immaginazione.
RISPOSTA a Cinzia – Ormai non ci si stupisce di niente.
Purtroppo è una truffa che provano spesso a fare. In fondo per compilare un modulo bancario di addebito in conto basta l’iban ed il codice fiscale dell’intestatario. Una firma “falsa” e poi si aspetta l’esito della Banca. Se la Banca, come nel vostro caso, fa una verifica si scopre la truffa. In tanti casi ci riescono fino a quando qualcuno non si accorge dell’addebito improprio e protesta con la propria Banca. Si scelgono apposta conti di onlus o di beneficenza o di raccolta fondi perché spesso sono quelli dove ci sono molti movimenti e un addebito in più neanche si… Leggi il resto »
Grave. Comportamenti del genere vanno denunciati, perseguiti e puniti.
RISPOSTA a Marco 68 – In quel conto nessuna uscita è autorizzata.
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