Io abito alla periferia di Modena. Ci abito dal 1973, anno in cui ebbi ad inurbarmi dalla campagna. Tra casa mia e l’aeroporto di Bologna credo non corra molto più di una trentina di chilometri in linea d’aria. Quell’aeroporto non è frequentatissimo, nulla a che vedere con i cinque o sei di Londra o anche solo con i maggiori scali italiani, ma un po’ di aerei mi passano quotidianamente sopra la testa. A volte sono talmente bassi di quota che se ne distingue chiaramente la livrea. Ebbene, nessuno di loro si trascina appresso una scia.
Non terribilmente distanti
da Modena sono gli aeroporti militari di Verona, di Rimini e di Brescia. Così, di tanto in tanto, ecco qualche aereo da guerra a solcare il cielo con la sua bella striscia bianca che si trascina appresso. Raramente gli arerei militari sono più di un paio. Quasi sempre si tratta di un velivolo solitario.
Accade, però, che, occasionalmente, il cielo di Modena si riempia di scie. L’ultima volta l’altro ieri: in pochi minuti una vera e propria scacchiera sul cielo azzurrastro della Pianura Padana. Tanti aerei che la torre di controllo di Bologna non riuscirebbe mai a gestire. E poi, curiosamente, le rotte contemporanee non parevano avere alcuna coerenza se non quella d’intersecarsi. E i pochi aerei di linea continuavano a non lasciare traccia.
L’ho ripetuto non saprei dire quante volte: io non ho idea di che cosa si tratti, del perché quelle scie compaiano con modalità oggettivamente diverse da quanto avviene per le scie solite, perché se ne formino tante contemporaneamente, perché s’incrocino. Non ne ho idea perché ogni volta che qualcuno mi ha portato un campione da analizzare asserendone la provenienza da quelle strisce bianche, alla prova dei fatti altro non era se non comune polvere ambientale. La sola cosa che posso dire con certezza è che i campionamenti erano fatti da inesperti, con modalità assurde e, di fatto, inutili. E mi fermo qui perché altro non so.
Credo sia noto come su queste scie, coerentemente con quanto spesso accade per una sequela di altri argomenti, si siano formati due schieramenti: secondo il primo le scie sono la traccia di un complotto planetario ordito non è chiaro da chi per manipolare clima e menti umane. Addirittura pioverebbero “nanocomputer” che entrerebbero nei nostri cervelli e lì, grazie a meccanismi che non sono riuscito a farmi spiegare, ci renderebbero tutti schiavi. Il partito opposto afferma che quelle strisce sono normali fenomeni legati alla fisica dell’atmosfera e che vengono da aerei di linea. L’ala estrema del partito ne nega addirittura l’esistenza. Inutile sottolineare come entrambe le squadre esibiscano una lunga lista di testi “scientifici” e testimonianze a supporto della propria tesi. Inutile sottolineare che ambedue le tesi sono affette non da buchi ma da voragini. Altrettanto inutile sottolineare come nessuno tra i tifosi sia in grado di esibire materiale proprio ma si valga di letteratura altrui su cui è difficile garantire, se non altro vista la diversità sostanziale dei risultati. E non mi soffermo sui condottieri delle due torcidas (siamo in clima di mondiali di calcio), spesso mascherati da un non propriamente coraggioso anonimato quando non detentori di titoli di studio stampati in proprio. Aggiungo a margine che spesso i siti Internet che ospitano chi l’uno e chi l’altro pontificano su una miriade di argomenti di cui, con ogni evidenza, nessuno dei pontefici sa nulla (vaccini, uranio impoverito, filtri antiparticolato…)
Accenno solo al fatto che io, avendo affermato che quelle scie le vedo come le vede chiunque (anche se non è detto che l’informazione sensoriale sia poi integrata a livello cosciente) ma che non so di che natura siano, sono bersaglio di strali da ambo le parti: addirittura agente della NATO da un settore della curva (evidentemente questo implica la certezza che l’Alleanza Atlantica sia l’agente criminale e che valga la pena di assoldare me non è chiaro a fare che cosa) e supporter della tesi del complotto dall’altra. I blog dei rispettivi tifosi impazzano, azzannandosi su ogni virgola ma tutti d’accordo nel vedere in me il nemico. Mi consola il fatto che almeno servo a qualcosa, mettendo d’accordo tra loro i nemici.
Ora lo ammetto: comincio a pensare che da quelle scie piovano davvero entità misteriose (almeno a me) capaci di manipolare i cervelli. Non importa che piega prenda la distorsione: l’importante è distorcere.
Finisco con le scuse. Non avrei più voluto occuparmi dell’argomento, ma sono continuamente sollecitato. Tanto per fare un piccolo esempio, lo scorso giovedì ho fatto oltre due ore di diretta radio (Radio Studio 54 di Firenze) dovendo trattare di alimenti. La prima domanda arrivata è stata proprio relativa a quelle scie e ai “nanocomputer” con cui siamo irrorati.
Riassunto finale: come chiunque io quelle scie le vedo e, come chiunque, non so di che cosa si tratti. Lo so che è brutto, ma io parlo solo di ciò che conosco e non firmo cambiali in bianco.
Bufale in sciaBuongiorno, grazie ad una laurea in fisica, a Bologna nel lontano ’76, mi faccio da circa un anno le seguenti domande, e credo che in questo sito ci siano le professionalità e l’atteggiamento corretto per rispondere, senza tema di tifoseria: – esistono in commercio e/o realizzabili sonde/filtri per il prelievo di campioni di aerosol in quota? – se si quanto costano (ordine di grandezza) e naturalmente – quanto potrebbe costare (sempre indicativamente) le serie di analisi di lab che si dovrebbe poter fare (chimiche, particolato, etc)? Non so se questa sia di fatto una richiesta consulenza – ho… Leggi il resto »