P.S. In calce al post, risposte cumulative
Della stranezza del mondo io ho smesso ormai di meravigliarmi.
Per motivi che mi sfuggono nella loro interezza, non passa giorno, feste comandate comprese, senza che
io riceva richieste di aiuto. Qualcuno sollecita il mio intervento perché gli costruiscono un inceneritore dietro casa, un altro perché i fumi di una fabbrica lo stanno accoppando, e un altro ancora mi manda centinaia di pagine di documentazione per chiedermi un parere. Poi c’è chi mi manda la sua tesi di laurea da correggere, chi la bozza del suo libro sui problemi ambientali, chi mi chiede di scrivere un capitolo per un libro scritto a più mani, chi di analizzare la strana polvere che gli casca sul davanzale, chi, ancora, di andare chissà dove a tenere una conferenza… Il tutto, ça va sans dire, gratis et amore Dei. C’è pure chi mi scrive che “è gradita una risposta sollecita” da parte mia.
Ora, io capisco che, a causa di un’abitudine che io stesso ho concesso, si dia per scontato che io sia una sorta di bene demaniale da cui chiunque può attingere a suo piacimento, ma rendo noto che il mio laboratorio è privato, che attua ricerche di punta che costano più o meno 400.000 Euro l’anno, che un gruppetto di buontemponi ci ha sottratto lo strumento principale di lavoro e, quindi, ne dobbiamo comprare un altro (ancora alla modica cifra di 400.000 Euro) se si vuole che le ricerche procedano.
Visto tutto questo e visto pure che io lavoro dal 2004 a stipendio zero, prego chi fosse tentato di attingere presso di noi di resistere alla tentazione. Come ampiamente noto, il microscopio che avevamo in dotazione e per il quale io ho lavorato un anno a mia cura e spese ci è stato sottratto e giace inutilizzato presso l’Università di Urbino dal 22 gennaio 2010. Pertanto, chiunque ha bisogno di aiuto è invitato a rivolgersi al rettore dell’Università sullodata prof. Stefano Pivato o al preside della Facoltà di Scienze prof. Stefano Papa. Ottimi indirizzi sono pure quelli del comico Beppe Grillo, noto ai più, e dell’avvocatessa Marina Bortolani, presidentessa della onlus Carlo Bortolani di Reggio Emilia, i quali si sono associati efficacemente per impedirci le ricerche. Dunque, la palla passa a loro.
Riassumendo, se avete bisogno, noi siamo le persone sbagliate cui rivolgervi.
* * *
P.S. del 5 ottobre
Vedo di rispondere qui alle mail personali e ai commenti, invero pochissimi, arrivati.
1. Stiamo procedendo dal punto di vista legale, ma la cosiddetta “giustizia” in questo stivale scalcinato è quella che tutti conosciamo. Se i tempi saranno quelli “normali”, forse i miei bisnipoti riceveranno qualche risposta i cui si scoprirà che manca una firma in una pagina e che, comunque, è scattata una prescrizione.
2. Nessuno “si piange addosso”. Anzi, dopo aver sofferto, e non poco, ora trovo divertente tutta questa farsa inscenata da personaggi grotteschi che si travestono da uomini. In fondo, una grande fregatura io non la piglio più: la massima parte della mia vita se n’è andata, finora la sorte mi ha regalato generosamente la salute e, quando arriverà il gran finale, almeno potrò dirmi, tirate le somme, che ho fatto tutto quello che potevo e sapevo fare per il bene comune. Vero è che, in caso non augurabile di metempsicosi, spero di non avere più genitori che, non avendo capito che cosa sia la vita in questa società, m’insegnino ad essere onesto e spero pure di non rivivere la vita che ho vissuto. Ma, per il destino che mi è toccato ora, mi proclamo innocente.
3. A proposito del bene comune di cui sopra, la lista civica nazionale esiste ancora. Non ho idea del perché non abbia preso una posizione forte nello schifo del microscopio. Forse ha cose più importanti cui pensare. Una cosa è sicura: sta tirando le cuoia perché non ha un centesimo, ma questo, ad essere onesti, c’entra poco, visto che la storia del microscopio sottratto iniziò il 30 giugno 2008. Comunque, nessuno era (o è) obbligato a prendere iniziative.
4. Per quanto riguarda un’ipotetica raccolta fondi, occorre tener presenti alcune cose. Una è che occorrono 400.000 Euro, una somma che potrà essere ridicola per un calciatore di grido, un paparazzo ex galeotto, un comico che fa piangere o un intrattenitore TV, ma oggettivamente altissima, quasi certamente inarrivabile, per i 60 milioni d’italiani consorziati insieme che beneficiarono e continuano a beneficiare delle nostre scoperte. Per loro, almeno per la maggioranza di loro, meglio schiattare di cancro addormentandosi con l’ottimismo di qualche professionista della “politica” o con i buffi proclami di un ciarlatano strepitante di quanto non sia il grave sacrificio di rinunciare ad una pizza per sapere semplicemente, inutili prove scientifiche alla mano, che bisogna mettere qualche pezza a questo mondo. Poi c’è il problema di come raccogliere i fondi. L’associazione fondata a suo tempo con Sonia Toni, la ex compagna di Grillo ora assatanata contro di noi, per dare un aiuto alla ricerca chiuse con 6.000 Euro in cassa della cui sorte io non ho contezza tranne che poter dire di non averli mai ricevuti. Per completeza d’informazione, sia chiaro che tutte le spese di costituzione e gestione dell’associazione furono, inutile dirlo, in toto a carico mio e non un centesimo di rimborso mi arrivò quando l’associazione fu smantellata. Quando, poi, i grillini di Firenze iniziarono a raccogliere denaro, Grillo li fermò subito per imbavagliare una ricerca che disturbava i suoi interessi. Poi, quando si fondò la onlus Ricerca è Vita, non per fare ricerca, ovviamente, ma per divulgare i risultati, qualcuno, con il pretesto più inverosimile (la onlus fa ricerca pur non avendo locali, apparecchiature e personale! Come, non si sa: forse partecipando ad una caccia al tesoro) riuscì comunque a bloccarla riuscendo, impossibile sapere come, ad ottenere una pur incredibile credibilità presso le autorità competenti. Ora, a fronte di tutta questa esperienza passata, qualcuno ha idea di come fare a raccattare 400.000 Euro senza che i soliti noti attuino la loro solita, nota azione devastante?
5. Rispondendo all’accusa davvero comica della signora Bortolani secondo cui noi usavamo il microscopio “a scopo di lucro” e dandoci sconsideratamente dei truffatori (non mi offendo, visto il livello di chi lancia l’accusa), invito ancora una volta la sunnominata a venirci a trovare e a controllare, cosa che non ha mai fatto, cianciando senza alcuna cognizione di causa a beneficio d’interessi che vorrei trovare esplicitati. Vedremo, poi, se Urbino, quando deciderà di accendere quell’oggetto misterioso che Babbo Natale ha portato tra le loro colline, lavorerà per il bene comune e lo farà in perdita come abbiamo sempre fatto noi.
6. Venendo alla “sottoutilizzazione” del microscopio, qui la Bortolani ha toccato una delle vette di comicità dell’intero manipolo, Grillo compreso. Da noi il microscopio era usato da sei a sette giorni la settimana, non di rado anche di notte con un software (costoso) che Urbino non possiede. Ad Urbino, come noto, lo strumento è fermo dal 22 gennaio (sono otto mesi e mezzo, alla faccia del “sottoutilizzo”). Poi, sempre che l’aggeggio parta, vedremo quante ore al giorno funzionerà, vedremo che ne sarà d’estate, a Natale, a Pasqua… E poi, chi lo userà? Che diavolo osserveranno? Non saranno, per caso, le emorroidi dei cammelli di grilliana memoria? Certo che di nanopatologie, quelle che Grillo aveva reclamizzato per raccogliere i 378.000 Euro che sarebbero serviti a lui e non a noi, ad Urbino non c’è chi sappia qualcosa. Dunque, la storia del “sottoutilizzo” è l’ennesima enormità da parte di qualcuno che mente per motivi abbietti e che mai si è preso il disturbo di venire a controllare, non foss’altro che per poter lanciare accuse meno palesemente insostenibili, accuse che, sia come sia, furono il pane dello zoccolo duro dei grillini e dei pennivendoli che dello stato delle cose non danno notizia dopo averci gettato addosso fango per mesi.
7. Coccioni? Ma mi faccia il piacere! Un accordo sottoscritto tra il suo centro di geobologia e la Bortolani prevedeva con chiarezza cristallina che fosse lui e non noi, come, invece, falsamente comunicato dall’ineffabile avvocatessa reggiana ancora una volta coerente con le sue menzogne, a comunicare i risultati della ricerca. Cosa che il professore si è ben guardato dal fare. Per ciò che riguarda il resto dell’università di Urbino, beh, date un’occhiata alle imprese gloriose del prof. Stefano Papa che dovrebbe gestire il microscopio e vedrete il suo spessore di scienziato e di uomo.
8. Per finire, invito chi legge queste righe a mettersi in contatto con il rettore dell’università di Urbino per chiedere indagini a titolo gratuito sull’ambiente e sui reperti patologici bioptici ed autoptici. L’indirizzo è [email protected] e i numeri di telefono sono 0722 305343 e 0722 305347. Tanto per completezza, il prof. Stefano Pivato, ché a quel nome risponde il rettore, non ha mai avuto l’educazione di ringraziarmi per il lavoro svolto a beneficio della sua università né di rispondere alle mie e-mail con le quali cercavo di avere le informazioni necessarie per l’uso del microscopio che, lo ricordo, mi spetta “almeno una volta la settimana” e di cui a tutt’oggi non so nulla con buona pace di Grillo e della Bortolani, muri di gomma come sempre.
A PAGAMENTO o GRATIS?LE TARIFFE, per gli [i]”esterni”[/i], finalizzate all’utilizzo di microsociopi SEM-ESEM, nelle Università italiane (per es. al FedericoII Napoli e al Politecnico di Torino) variano da 100 a 250 euro l’ora + i costi per la preparazione dei campioni biologici/non biologici da 130 a 200 euro+ produzione sezioni ultrasottili 100 euro+ utilizzazione ultramicrotomo 40 euro l’ora+ i costi per l’interpretazione del materiale analizzato .All’Università di Urbino/ARPAMarche, il microscopio, quando lo metteranno in funzione,[i](SIC!)[/i] lavorerà GRATIS o applicheranno un TARIFFARIO? [i]”CHISSA’ CHI LO SA!!!”[/i] RISPOSTA Al di là di ogni chiacchiera possibile, di università capaci di fare analisi nanopatologiche… Leggi il resto »
si, … infatti!!Prof. come vede, quando scrivo, “i costi per l’interpretazione del materiale analizzato” non metto un costo perchè questo le università non è un servizio che propongono, non esiste, infatti, nessuna tariffa!!! appunto, come dice lei, [i]”di università capaci di fare analisi nanopatologiche non ce n’è nessuna”[/i] ma quello che voglio sottolineare è che quando, sul sito delle onlusbortolani, uno dei motivi scatenanti per avervi tolto il microscopio è così descritto:[i]”Resta inteso, coerentemente con la finalità della raccolta fondi, che tale strumento non poteva e non potrà essere utilizzato in alcun modo a scopo di lucro da parte di… Leggi il resto »
VOGLIAMO FARE QUALCHE COSA?Sono d’accordo con Montanari quando nella risposta sotto dice: “… mi accorgo ogni giorno di più di quanto fesso sono stato ecc…”.Esatto, Montanari è stato un fesso a lasciare tutto nelle mani della onlus.O meglio, Montanari è persona onesta e fiduciosa del prossimo e per questo puntualmente gabbata… serva da lezione. E adesso purtroppo chi ha il coltello dalla parte del manico lo sta usando a suo vantaggio, cioè piantandolo nel costato dell’avversario senza preoccupazione alcuna. Che fare quindi, anche per farla finita con questa storia e per smetterla di piangersi addosso?Non lo so’, io però sono… Leggi il resto »
VOGLIAMO FARE QUALCHE COSA? SI!Fabbri, concordo pienamente con te … io, come altri abbiamo donato qualche soldino per l’acquisto del microscopio e questa donazione effettuata discrezionalmente dalla Onlus e Grillo, senza essere interpellati la viviamo come un furto!!! quando era attiva la Onlus RICERCA è VITA abbiamo provato più volte a segnalare la possibilità di “dare una mano” ma l’ostacolo sono proprio le “stesse cose”, alcune elencate qui sotto, che vengono strumentalizzate!!![b]NON viene visto il punto centrale ovvero che questa ricerca DEVE PROCEDERE! NELL’INTERESSE DI TUTTI [/b]perchè mentre noi ci “perdiamo” a parlare delle “stesse cose” il mondo parla di… Leggi il resto »
E le vie legali?
Come era finita poi la storia dell’avvocato? Tempo fa vidi un filmato di una conferenza stampa in cui Montanari compariva insieme a un avvocato, il quale affermava che avrebbe intentato azioni legali verso i colpevoli di questa situazione. Poi non se n’è saputo più nulla.
Potrebbe per favore aggiornarci sulla situazione?
Precisazione PBC
[quote name=”Fabbri A.”]E i dirigenti di quel partito a cui Montanari aveva fatto affidameto e per il quale chiedeva voti, che fine hanno fatto?[/quote]
Premesso che “quel partito” non è un partito ma un movimento (non ci sono tessere, ne segretari), premesso che non v’è alcuna “dirigenza” in grado di decidere unilateralmente azioni di qualsiasi genere, ma assemblee e coordinamenti preposti a questo, vorrei solo ricordare che Per il Bene Comune versa in acque non dissimili da quelle del dott. Montanari, ovvero non c’è più un soldo (è un caso?) e si è prossimi allo scioglimento dello stesso.
http://www.perilbenecomune.org/index.php?p=24:1:2:227
la stimo
sia fiero di se stesso
Documento dei Medici trentini: “Incenerimento e Salute”
Forse qualcuno sta incominciando a rendersene conto…
Leggete quì questo documento dell’ISDE Trentino Alto Adige redatto dal gruppo medico-scientifico per uno studio sanitario-ambientale indipendente nel Trentino A. A.
Link:
http://www.ecceterra.org/index.php?option=com_content&view=article&id=487:documento-dei-medici-trentini-qincenerimento-e-saluteq&catid=154:immagini-homepage&Itemid=74