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il Fap? Accidenti a Lavoisier!

Egregio dott. Montanari, 

innanzi tutto devo farle i complimenti per la coraggiosa campagna elettorale, svoltasi nella quasi assoluta tenebra mediatica.

Una battaglia contro i mulini a vento, penalizzati da una legge elettorale vergognosa, condita da liste di casta nepotiste.

Ma la vita va avanti, e le battaglie civili pure.

Tra queste la mia personale contro i filtri FAP, che ho condiviso con lei prima delle elezioni.

Le allego l'elenco delle associazioni contattate, con le relative risposte.

Le sarei grato se potesse indicarmi qualche altra strada di lotta civile, percorribile per questo ed altri argomenti importanti per il bene comune. 

aduc: pubblicazione della lettera nella newsletter "cara Aduc". Nessun commento da aduc

adusbef: scritto al forum. Solo poche risposte da utenti increduli

adiconsum: risposta del Dr. Raffaele Scaracciolo in cui si cita un articolo sul loro sito, in cui si tratta soprattutto il divieto alla circolazione e si cita solo marginalmente il problema polveri

acu: lettera pubblicata sul blog

wwf: risposta email nella quale dicono che non li hanno sostenuti (ma NON li combattono attivamente)

altroconsumo: nessuna risposta

codacons: nessuna risposta

adoc: nessuna risposta

CTCU – VZS: nessuna risposta

acli – lega consumatori: nessuna risposta

Movimento consumatori: nessuna risposta

Tutto consumatori: nessuna risposta

GreenPeace: nessuna risposta

Pecoraro Scanio: nessuna risposta

corriere.it in occasione dell'intervista a Pecoraro Scanio: la mia domanda è stata ignorata 

Cordiali saluti, 

Romano Signorelli 

RISPOSTA 

Caro sig. Signorelli, Ma che cosa si aspettava?

Il FAP, l’ormai famoso filtro antiparticolato, fu progettato

quasi una decina d’anni fa quando tante cose (non tutte, ma molte) sulle polveri già si sapevano ma non c’era ancora un rompiscatole, poi moltiplicatosi a qualche migliaio di rompiscatole, che si prendesse la briga di far notare come stiano in realtà le cose.

Come ho detto e scritto ormai innumerevoli volte (chi ha letto il mio libro Il Girone delle Polveri Sottili?), stando a quanto affermano i costruttori stessi del dispositivo, le polveri grossolane espulse dal motore vengono sminuzzate a dimensioni di nanopolveri per poi essere disperse nell’ambiente.

Se le cose stanno davvero così – e non parrebbe esserci motivo di dubitarne, stante la fonte da cui l’informazione proviene – siamo a livello di farsa, perché non un grammo di quella roba è eliminato (accidenti a Lavoisier!) e, anzi, quella roba è trasformata in qualcosa di infinitamente più aggressivo per la salute proprio in ragione delle dimensioni acquisite.

Lasciamo perdere, poi, l’aumento di consumo di carburante che il filtro comporta e, dunque, la maggiore quantità d’inquinanti che entrano inevitabilmente nell’aria, l’ingresso di un nuovo inquinante (per esempio, l’ossido di cerio che serve per la reazione chimico-fisica) e la mancata risposta alla domanda che non ci si può non porre: che ne faremo dell’oggetto dopo che avrà finito la sua vita (non molto più di 100.000 km)?

E perché, se si sostiene, peraltro bizzarramente, che quelle polveri non facciano male alla salute, lo spurgo avviene fuori città e non in un luogo qualunque? Ad ogni modo, città o no, quelle polveri percorreranno distanze lunghe in tempi brevi anche senza il permesso dei politici e a dispetto dei desideri dei costruttori.

Perché, allora? Beh, siamo tutti uomini di mondo e sappiamo che certe domande non si fanno nei salotti. Né è educato chiedersi perché, prima di rendere addirittura obbligatorio dall’anno prossimo l’accessorio, le “autorità competenti” non si siano informate dei pro, sempre che qualche pro esista, e dei contro.

E, dunque, caro sig. Signorelli, sempre da uomini di mondo, non chiediamoci perché le associazioni che ha interpellato (tra cui manca Legambiente, nota per le sue “prodezze”) sono state evasive o hanno reagito con il solito muro di gomma.

Comunque, si consoli: tra un po’ di anni qualcuno che conta comincerà a porsi qualche dubbio. Ricorda che cosa accadde con l’amianto? Anche quello, stando agli “scienziati” a gettone, agl’industriali e ai politici che trovavano un pacco in più sotto l’albero di Natale, era perfettamente innocuo.

 

 

P.S. Lavoisier fu ghigliottinato perché "la Repubblica non ha bisogno di scienziati"  

Immagine da: http://www.pavefrance.com/blog/archives/050906_lavoisier.png