Caro Stefano, come già sai il nostro meetup (Grillipadova) fa parte di un comitato (ATS) che sta cercando di fermare l'ampliamento dell'inceneritore di Padova. Tale ampliamento prevede il passaggio da circa 70'000 ton/anno bruciate a 170'000 ton/anno. Stiamo raccogliendo firme per una petizione che blocchi i lavori (decisi nel 2003, iniziati e proseguiti nonostante la VIA sia stata "ordinata" solo un mese fa e i cittadini non siano minimamente stati coinvolti nella decisione … ricordi Brescia?). Formuliamo proposte sulle alternative, su raccolta differenziata, riciclo e recupero, come i nostri "ispiratori" (Tamino, Salvador, Belosi, Gentilini, … Montanari, ecc.) ci hanno insegnato a fare.
Ovviamente la battaglia non è solo sui tavoli dei banchetti (dove personale dell'ARPAv e dello stesso inceneritore è venuta a firmare) ma anche sulla stampa. Vari articoli sono stati scritti negli ultimi tempi,alcuni nostri, altri di esponenti di partiti che ci hanno appoggiato, di esponenti delle amministrazioni provinciali e regionali (di destra e sinistra) che hanno presentato interrogazioni sui rischi connessi al funzionamento dell'impianto. Mancava la risposta del gestore, che è Acegas APS, quella dell'inceneritore di Trieste bloccato per eccesso di diossina emessa, quella che ha le sue quote azionarie divise in parti quasi uguali tra il comune di Trieste e quello di Padova, quella che sta ingoiando aziende su aziende nel tentativo di monopolizzare i servizi nel Veneto.
Bene, ieri è finalmente arrivata. Non ti scriverei (quante ne hai viste!) se non fosse una risposta davvero comica, che credo meriti una lettura. Non voglio commentarla io; l'ho già fatto sul nostro sito (http://www.comitatoats.netsons.org) e lo abbiamo fatto con un comunicato stampa che speriamo venga pubblicato al più presto.
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I due tecnici magnificano le qualità dell'impianto "con il pieno assenso dei massimi dirigenti e amministratori" (che loro, i tecnici, non fossero proprio d'accordo?), riportando i "dati ufficiali". Dal momento che l'intervento comincia dicendo che "L'impianto (è) ritenuto supersicuro anche dal punto di vista ambientale perché non produrrà né diossina né altri veleni simili" … trattandosi di "dati ufficiali" … che dire? … le tue ricerche le puoi buttare decisamente via.
Il bello è che questo impianto supersicuro è rappresentato nell'articolo da una foto che si riferisce all'ultimo incidente di Aprile, quando una colonna di fumo nero è uscita dall'inceneritore. Non è stato comunicato, ad oggi, cos'è accaduto e cos'è uscito, ma sicuramente era aria balsamica al profumo dei funghi (De Longhi docet). L'abbinamento è curioso, di qui il titolo della mia domanda.
Un abbraccio, Mario.
RISPOSTA
Caro Mario,
Credo che ormai una buona parte degl'Italiani sia abbastanza adulta per pretendere rispetto. E rispetto per le leggi, anche. Per prima cosa, questi signori non possono permettersi di continuare impunemente a prenderci per i fondelli con le idiozie di cui vanno cianciando e l'ARPA, con o senza V finale, deve piantarla di offrire alibi pseudoscientifici al regime dei mascalzoni. L'ARPA non è un ente scientifico, non esiste per esserlo né ne ha le capacità. Dunque, controlli onestamente e basta, visto che è per questo che i contribuenti pagano. L'episodio squallido di Treviso non è che l'ennesima goccia in un vaso ormai traboccante di porcherie e su questo mi auguro che in molti abbiano finalmente aperto gli occhi svegliandosi dalla ninna nanna che i nostri grotteschi amministratori, ben supportati dal coretto degli "scienziati" a copione, cantano. Che fare per il caso di Padova? Prendersi un buon avvocato e fargli chiedere perché non venga rispettato il principio di precauzione che, lo ricordo, è legge anche a Padova, fargli chiedere perché la gente non sia stata correttamente informata ed interpellata (vedi la fresca condanna comunitaria a Brescia) e fargli chiedere pure di far controllare la VIA da scienziati indipendenti. Poi, informare pubblicamente le autorità in gioco che loro sono responsabili penalmente dei danni provocati alla salute e al patrimonio degli amministrati con il loro atto. Ricordo che la responsabilità penale è personale e, dunque, chi ha sbagliato pagherà di persona. Da ultimo, bisogna che anche i magistrati si sveglino. Dopotutto, anche loro sono pagati per fare il loro mestiere che è quello di far rispettare le leggi. Soprattutto quando si tratta del bene comune. Insomma, bisogna semplicemente riprenderci ciò che ci appartiene: la casa comune.