Una gamba qua una gamba là,
gonfi di vino,
quattro pensionati mezzo avvelenati
al tavolino.
Li troverai là col tempo che fa,
estate e inverno,
a stratracannare a stramaledir
le donne, il tempo ed il governo.
Era una canzone del Fabrizio De Andrè degli Anni Sessanta. La Città Vecchia era il titolo.
Certo sbagliando, io non ho mai frequentato i bar e, meno che mai, le osterie, ma ogni giorno di più mi pare di assomigliare ad uno di quei quattro vecchi che lanciano strali dandosi ragione l’un l’altro mentre a un passo dal tavolino impazza un mondo dove, come si diceva un tempo a Bologna, comanda Barabba.
E, a proposito di Bologna, un tale assessore regionale bolognese Sergio Venturi, che fu medico di mestiere prima di regalarci le sue doti di statista, è stato radiato dall’ordine professionale. La ragione risiede nella sua disposizione che autorizza le ambulanze a viaggiare senza medico a bordo con delibera della giunta regionale dell’11 aprile 2016, n. 508.
Di più non so e di più non m’interessa sapere e, se sia giusta o no l’espulsione, non è fatto che mi riguardi.
A lasciarmi sospeso tra il perplesso e il divertito c’è l’insurrezione da parte di colleghi e istituti di varia estrazione che si dicono scandalizzati della sentenza.
È un fatto che da qualche tempo l’Ordine dei Medici tiene un comportamento difficile da decifrare. A mia conoscenza risulterebbero ancora iscritti signori dottori finiti in graticola per opera della magistratura perché eseguivano operazioni chirurgiche prive di qualunque indicazione e aventi il solo scopo di convogliare quattrini; altri che frantumavano in scienza e coscienza un po’ di ossa per fare allenamento ricomponendo il puzzle; altri che sperimentavano, naturalmente in cambio di una mancia per il disturbo, farmaci o dispositivi medici o chirurgici su soggetti prudentemente tenuti all’oscuro di essere delle cavie; altri che, con serena disinvoltura, prescrivevano prodotti di certe aziende anche laddove non si potesse ravvisarne una necessità; altri che facevano carriere “discutibili” o carriere “discutibili” favorivano… Qualcuno, ora mantenuto a spese pubbliche nelle nostre carceri, sta meditando sul suo passato. Qualcun altro è impegnato a dibattere amabilmente con un magistrato. Nessuno di loro, però, ha lasciato la sua posizione presso l’Ordine né pare che l’Ordine si sia accorto delle loro avventure. Dunque, l’Ordine Nazionale dei Medici ospita con favore questi seguaci d’Ippocrate. Chi l’Ordine respinge con orrore è, invece, chiunque abbia avuto la sfrontatezza di mettere in dubbio la sacralità dei vaccini. Eppure il codice deontologico pare esprimersi in maniera chiara in proposito. Ma, si sa, se le leggi sono uguali per tutti, non altrettanto è la loro applicazione.
E noi? Noi dobbiamo fidarci delle istituzioni e dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani.
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7 Commenti on "La città vecchia"
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RISPOSTA a Carlo – Io non ho l’onore di conoscere il dottor Venturi e, del resto, nemmeno il professor dottor Burioni che ai miei certo fastidiosi tentativi di conoscenza si è sempre saggiamente sottratto. Dunque, non posso esprimere giudizi. La sola cosa che posso azzardare è che, se l’italiota orgoglioso continuerà a consentire licenza al regime, avremo risolto tutti i problemi: non avremo più l’incomodo di pensare.
Mi parrebbe più semplice rammentare l’intramontabile ” tengo famiglia “, a fronte dello spettro del licenziamento e della radiazione, chi glielo fa fare ? In fondo anche don Abbondio aveva le sue ragioni.
RISPOSTA a Francesco Michelacci – “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare’ (I Promessi Sposi, capitolo XXV).
Al fine di aiutare a completare tutto lo spettro delle possibili risposte al quesito della Sig.ra Cinzia, propongo, con riferimento alle due dottoresse dell’ASL in cui la Signora si è imbattuta, la lapidaria frase (quattro parole) che la lingua inglese brillantemente propone per questi casi: “I’m with Stupid”.